Libano, i cercapersone esplosi voluti da Nasrallah. “Ricevuti pochi giorni fa”. Esperto: “Sono stati sabotati prima”

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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Secondo un analista militare l'attacco israeliano che ha portato all'esplosione contemporanea dei cercapersone di Hezbollah era stato pianificato da tempo, almeno alcuni mesi. Elijah Magnier ha dichiarato ad Al Jazeera che il Partito di Dio faceva molto affidamento su questa vecchia tecnologia perché i cellulari erano facilmente intercettabili. Uno dei cercapersone di Hezbollah esplosiMissing Credit Cerca persone manomessi tempo fa Quindi Magnier è convinto che si tratti di sabotaggio: i cerca persone potrebbero essere stati manomessi prima di essere distribuiti tra i membri di Hezbollah. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre le autorità libanesi cercano di comprendere cosa è successo, con un occhio di riguardo a Israele (Che ha smentito il coinvolgimento), proprio da fonti israeliane arrivano due ipotesi sull'accaduto: attacco hacker o sabotaggio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Beirut, i cercapersone esplosi fanno otto morti e migliaia di feriti: caos negli ospedali (La Stampa)

Migliaia di feriti, molti sono membri di Hezbollah che punta il dito contro Israele (LAPRESSE)

Dal figlio del deputato alla bimba di dieci anni, chi sono le vittime dell’attacco hacker in Libano

C’è una guerra silenziosa e poco visibile tra Hezbollah e Israele : quella tecnologica . Il 17 settembre, diverse esplosioni hanno colpito membri di Hezbollah a seguito della presunta manomissione dei cercapersone da parte di forze israeliane. (Il Sole 24 ORE)

Da quanto si apprende pirati informatici sono riusciti a far esplodere grazie a una “tecnologia avanzata” i dispositivi cercapersone di alcuni membri di Hezbollah in diverse località: la periferia sud di Beirut, roccaforte del partito libanese; la valle della Bekaa, retrovia del movimento armato; e anche nel sud del Libano, dove Hezbollah è impegnato da un anno in una “guerra di logoramento” contro lo Stato ebraico. (L'Unione Sarda.it)

Il ragazzo, Mohammed Mehdi, era un affiliato al gruppo sciita. Il figlio di un importante deputato di Hezbollah, Ali Ammar, è la prima vittima annunciata nello scoppio in simultanea di migliaia di cercapersone in Libano e Siria. (La Stampa)