Manifestazione Acca Larentia, alcuni antifascisti raggiungono la manifestazione di destra: insulti e cori contro i ragazzi uccisi. La polizia evita lo scontro
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Of 3 LECCE – Gli antifascisti si sono ritrovati di fronte alla Fontana dell’Armonia, mentre i ragazzi di Gioventù Nazionale, che volevano ricordare il pluriomicidio degli anni di piombo, erano in Piazza Italia, “armati” di bandiere. Nessun braccio alzato e nessun inno fascista, solo il ricordo di alcuni militanti assassinati negli anni ‘70. Più animata la manifestazione della sinistra che racchiudeva tante sigle (ANPI, UDU, Arci, Cgil e tanti altri), a cui hanno partecipato anche alcuni politici locali, con fumogeni e canzoni militanti. (Corriere Salentino)
La notizia riportata su altri giornali
A 47 anni dai tragici fatti di via Acca Larenzia i militanti di destra tornano a commemorare quanto avvenuto il 7 gennaio 1978 quando davanti alla ex storica sezione del Msi furono uccisi da un commando di estrema sinistra due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta mentre un terzo militante, Stefano Recchioni perse la vita dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola negli scontri scoppiati durante una manifestazione di protesta organizzata nelle ore immediatamente successive sul luogo stesso dell'agguato. (Adnkronos)
cui hanno partecipato circa 1300 persone, è stato chiamato il Acca Larenzia. La Digos - rende noto la Questura - sta (Tuttosport)
La nota della Questura: "Nel corso della commemorazione, organizzata da Casapound, a cui hanno partecipato circa 1300 persone, è stato chiamato il “presente” ed è stato effettuato il saluto romano dalla maggior parte degli astanti" (Il Fatto Quotidiano)
E le parole di Gesù vengono distorte per sfidare la Costituzione. “Non praevalebunt”. (Repubblica Roma)
I collettivi studenteschi scendono in piazza a Roma contro le celebrazioni dell’anniversario della strage di Acca Larentia. A poche centinaia di metri dal luogo dove si radunano ogni anno i militanti neofascisti il 7 gennaio una manifestazione organizzata davanti al centro sociale Alberone per opporsi al rituale che vede spesso numerosi militanti eseguire il saluto romano. (LAPRESSE)
L’anno scorso, tra le polemiche, era intervenuta la Corte di Cassazione a dire che il saluto romano è penalmente rilevante solo se, “avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito”. (Il Fatto Quotidiano)