Caffè: tra sostenibilità e aumento dei costi, il futuro del settore

Il timore di unimpennata dei prezzi del caffè al bar, alimentato da notizie allarmistiche degli ultimi giorni, trova una parziale smentita nei dati ufficiali di Fipe-Confcommercio. Nonostante l'aumento dei costi delle materie prime a livello mondiale, dovuto a fattori come la crisi climatica, le tensioni geopolitiche e l'inflazione, i prezzi al banco bar in Italia sono cresciuti in misura inferiore rispetto ad altri beni e servizi. (Italia a Tavola)

Su altri giornali

Allora l’impennata dei prezzi dell’energia elettrica avevano indotto il mondo dei pubblici esercizi a mettere le mani avanti: gli italiani non si sarebbero dovuti scandalizzare se la tazzina di caffè fosse arrivata in breve tempo a costare un euro e cinquanta. (ilgazzettino.it)

Prezzo del caffè verso i 2 euro a tazzina. Assoutenti: “Aumenti del 15% in tre anni” Una tazzina di caffè al bar, tanto amato dagli italiani, potrebbe arrivare a costare anche 2 euro in breve tempo. (Food Affairs)

Ma la voce che circolava ormai è diventata intenzione praticamente “scritta”: dal prossimo anno il caffè al banco in centro città sarà ancora più caro. I baristi di Pordenone sono sicuri. (ilgazzettino.it)

Il caffè vola verso 1,50 euro. Rincari senza freni dopo il Covid. I baristi: "Siamo in difficoltà"

Attualmente, a Pisa, la tanto amata pausa caffè costa in media 1,20 euro, prezzo che secondo Massimo Cerri, titolare di ‘Bar Centro’ in piazza Garibaldi, "potrebbe aumentare lievemente nel prossimo autunno, di circa 10 centesimi". (LA NAZIONE)

Ma le previsioni non sono incoraggianti. Appena tre anni fa in riviera un caffè servito al bar costava mediamente 1.10 euro, mentre ora si aggira sull’euro e trenta, con una variazione del 12.7 per cento. (il Resto del Carlino)