Cecilia Sala, il caso non esiste a Teheran

Il caso di Cecilia Sala non esiste a Teheran. Tra i 60 quotidiani iraniani esaminati ieri, solo uno riportava una riga sul caso della giornalista, che recitava così: “Il portavoce della Magistratura, Asghar Jahangir, ha detto di non essere a conoscenza del caso di Cecilia Sala”. Sembra che l’arresto della giornalista italiana sia stato classificato come una questione di “sicurezza nazionale” e, in questo caso, tutto viene messo sotto l’ombra dei potentissimi Servizi di Sicurezza. (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

Paola Amadei ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato per la giornalista e la possibilità di farle arrivare in carcere generi di prima necessità A quanto si apprende, Amadei - che ha incontrato il direttore per l'Europa del ministero - ha rinnovato la richiesta di rilascio immediato per Sala e la possibilità di farle arrivare in carcere generi di prima necessità. (Adnkronos)

L’incontro avvenuto ieri mattina a Teheran tra l’ambasciatrice italiana Paola Amadei e il direttore generale per l’Europa occidentale del ministero degli Esteri dell’Iran Majid Nili Ahmadabadi non viene commentato dalla Farnesina. (il manifesto)

Trattativa in salita per il caso della reporter Cecilia Sala, detenuta in condizioni difficili a Teheran. Il regime degli ayatollah parla esplicitamente di «reciprocità» con la vicenda del ricercatore Abedini arrestato a Malpensa. (il manifesto)

Cecilia Sala, l’attivista iraniana Sara Shams: “Su di lei la prova della brutalità del regime di Teheran”

Un governo, quello iraniano, che sente di avere il coltello dalla parte del manico e una maggioranza silenziosa all’interno del Paese che segue con apprensione il destino della giornalista italiana e spera che la sua vicenda possa portare all’attenzione internazionale la spietatezza del Repubblica Islamica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dopo l'incontro di ieri con Meloni a Palazzo Chigi, la mamma e il papà di Cecilia Sala chiedono ora il silenzio stampa sul caso. Il messaggio di Renato Sala e Elisabetta Vernoni, genitori della giornalista detenuta in Iran dal 19 dicembre scorso, arriva attraverso Il Foglio. (Adnkronos)

Accuse di questo tipo possono includere motivazioni pretestuose come il velo indossato in modo ‘non corretto’, rapporti ‘impuri’ con un uomo, possesso di alcolici, o altre infrazioni altrettanto arbitrarie. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)