Cuneo fiscale, salvi gli aumenti degli statali. La tagliola non scatta
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Il rischio era alto. E a correrlo erano tutti i dipendenti delle Funzioni centrali con retribuzioni vicine ai 35 mila euro. Ma la manovra in discussione in Parlamento che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo, lo disinnesca. Di cosa di tratta? Dell’incrocio “pericoloso” tra gli aumenti del nuovo contratto di lavoro, la cui preintesa è stata firmata il 6 novembre, e il vecchio taglio del cuneo contributivo (PA Magazine)
Su altri media
Introduzione (Sky Tg24 )
Come cambierà nel 2025 il bonus in busta paga determinato dal taglio del cuneo fiscale e contributivo? Un confronto tra le regole attuali e quelle in arrivo con la Manovra e una panoramica sugli effetti che ne derivano (Informazione Fiscale)
Finora il testo della Manovra non lo ha previsto, ma la promessa fatta a suo tempo dal governo è di abbassare l’aliquota Irpef della classe media (redditi tra i 28 e i 50 mila euro), ovvero ridurre il secondo scaglione dall’attuale 35% al 34% o, addirittura, al 33%. (Corriere della Sera)
Ma con i nuovi vincoli al bilancio pubblico, per ridurre ulteriormente le aliquote fiscali sarà necessario trovare delle coperture finanziarie sufficienti. La volontà di andare avanti sul taglio dell’Irpef l’ha espressa direttamente il Presidente del consiglio Giorgia Meloni ai sindacati. (ilmessaggero.it)
In più, dall'anno prossimo scatteranno nuovi tetti alle detrazioni. Gli emendamenti in Parlamento potrebbero ancora portare a un taglio della seconda aliquota, ma tutto dipenderà dalle entrate del concordato preventivo biennale. (Fanpage.it)
La legge di Bilancio per via di una vistosa lacuna normativa, potrebbe regalare ai contribuenti con redditi oltre i 50.000 euro un bonus di 260 euro, si tratta di una detrazione fiscale aggiuntiva. (Informazione Scuola)