Cuneo fiscale, salvi gli aumenti degli statali. La tagliola non scatta
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Il rischio era alto. E a correrlo erano tutti i dipendenti delle Funzioni centrali con retribuzioni vicine ai 35 mila euro. Ma la manovra in discussione in Parlamento che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo, lo disinnesca. Di cosa di tratta? Dell’incrocio “pericoloso” tra gli aumenti del nuovo contratto di lavoro, la cui preintesa è stata firmata il 6 novembre, e il vecchio taglio del cuneo contributivo (PA Magazine)
Su altri media
La nuova Legge di Bilancio prevista per il 2025 non farà passare un buon Natale a molti lavoratori, i quali dovranno dire addio in busta paga a 1000€. (Cataniaoggi.it)
Finora il testo della Manovra non lo ha previsto, ma la promessa fatta a suo tempo dal governo è di abbassare l’aliquota Irpef della classe media (redditi tra i 28 e i 50 mila euro), ovvero ridurre il secondo scaglione dall’attuale 35% al 34% o, addirittura, al 33%. (Corriere della Sera)
La Legge di Bilancio per il 2025 modifica in modo radicale il meccanismo alla base del taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di estendere la platea dei beneficiari, anche se a scapito dell’aumento in busta paga per gli attuali lavoratori ammessi allo sgravio. (PMI.it)