VdA Aperta vicina a Comuni e popolazione colpiti

Valle D’Aosta Aperta è vicina ai Comuni colpiti dagli eventi meteo di ieri. Il ripetersi di fenomeni sempre più estremi, come intensità e durata, è frutto del cambiamento climatico. Serve una politica resiliente, che fermi il consumo del suolo e che costruisca a livello globale un'alternativa all'attuale modello di sviluppo estrattivista e capitalista. In attesa di un completo cambio di azione politica che vada sempre più a tutela dei territori e sempre meno verso la distruzione del capitale naturale, ci auguriamo che il Governo deliberi in via prioritaria nel prossimo Consiglio dei Ministri lo stato d’emergenza. (Valledaostaglocal.it)

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Leggi tutta la notizia Un immenso grazie a vigili del fuoco, Protezione... (Virgilio)

Una pioggia torrenziale violenta e intensa, come non si vedeva da circa 20 anni in Valle d’Aosta e Piemonte. Il cambiamento climatico è la minaccia principale per la salute dell’uomo. Il WWF chiede di agire subito per fermare il riscaldamento globale abbattendo le emissioni di gas serra e prendendo le misure di adattamento necessarie a limitare i danni derivanti dalla crisi climatica già in atto (WWF Italia)

"Non ci sono più le risorse necessarie per far fronte a un'emergenza che è diventata pressoché quotidiana", ha detto il ministro della Protezione Civile ai microfoni di Sky TG24 (Sky Tg24 )

Troppa pioggia in Piemonte e Valle d'Aosta, Barbero (Arpa): «Siccità o piena, il problema è l'evento estremo»

«Inutile accanirsi a fare opere di protezione, spostiamo le case», dice Luca Mercalli, presidente della società meteorologica italiana, ricordando ciò che viene fatto in Francia. Che intende con spostare le case? «Che chi ha una casa colpita da un’alluvione e quindi in zona a rischio deve trasferirsi altrove con l’aiuto dello Stato. (La Stampa)

Un’impressionante linea di temporali rimasta stazionaria per ore dalla bassa Valsusa verso nord-est è stata responsabile sabato pomeriggio di nubifragi alluvionali nelle valli di Lanzo, del Gran Paradiso, della Valle d’Aosta centro-orientale e dell’Ossola, mentre sulle vicine pianure pedemontane si abbattevano grandinate distruttive e violentissime raffiche di vento. (La Repubblica)

«Il 2024 ha già raggiunto un record negativo: in Piemonte solo nei primi 6 mesi dell’anno si è verificata la stessa quantità di precipitazioni che, di solito, si manifesta in un anno. Secondo Barbero, presidente di Arpa Piemonte, descrive una crisi climatica che non conosce vie di mezzo. (Corriere della Sera)