È morto il jazzista Franco Cerri: era stato anche l’Uomo in ammollo

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Nello spot stava immerso nell’acqua e detersivo fino al collo, facendo vedere il pulito invidiabile della sua camicia dopo il lavaggio

Il duo con Enrico Intra Dopo la Seconda Guerra Mondiale , Cerri aveva iniziato a esibirsi frequentemente in giro e a farsi conoscere per la sua tecnica straordinaria, esordendo professionalmente nel 1945 con l’ingresso nell’orchestra di Gorni Kramer.

A partire dal 1980 ha poi formato un duo con il pianista Enrico Intra, con cui aveva fondato a Milano la Civica Scuola di Jazz. (Corriere della Sera)

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Aveva poi collaborato in più occasioni con Renato Sellani, grande pianista jazz senigalliese, scomparso nel 2014 a Milano dove era arrivato negli anni Cinquanta proprio invitato dal suo amico Cerri. Addio al maestro Franco Cerri, celebri le sue collaborazioni col senigalliese Renato Sellani Il grande jazzista è scomparso a Milano. (Senigallia Notizie)

Insieme ad una carriera da solista e nei circuiti jazz ha poi collaborato anche con Mina e Roberto Vecchioni. A ricordarlo, tra gli altri, il figlio Nicolas che in un post su Facebook pubblica la foto di 3 chitarre e scrive: "Le sette note e le tre chitarre salutano con tanto affetto Franco Cerri, grande musicista e grande uomo (AGI - Agenzia Italia)

«Ci ha lasciato il grande Franco Cerri», ha scritto. «Chitarrista jazz di fama internazionale, da Milano è entrato nelle case di milioni di italiani grazie alla sua straordinaria bravura e simpatia (Corriere Milano)

In Italia nessun altro musicista può vantare una carriera altrettanto lunga e prestigiosa quanto quella di Cerri, considerato uno dei pilastri del jazz italiano. Sei nelle sue mani, mentre con le tue le arpeggi l’orgoglio, e cerchi di ingraziartela con il balletto illusionistico delle dita”. (Tempo Stretto)

«Purtroppo - aggiunge Dodi Battaglia - se ne è andato Franco Cerri, uno dei più grandi. E dire che lui iniziò a studiare la chitarra da autodidatta, a 17 anni, quando il padre gliene regalò una. (L'Arena)

Ne dà conferma Enrico Intra, con cui aveva aperto la scuola ‘Musica oggi’ nel 1987. “Abbiamo suonato insieme per mezzo secolo – racconta Intra – abitando insieme questo mondo del suono cui mancherà un ottimo docente di chitarra, perché Franco riusciva a cominciare tutta la sua esperienza e personalità d’uomo, era molto comunicativo, disponibile, educato, civile, umano, quelle belle doti che dovrebbero avere tutti quanti, era fortunato chi lo frequentava e quindi anche gli studenti” (Quotidiano del Sud)