Vino, l’ad di Argea: “Con un dazio al 200% impossibile reagire. Bisogna trattare”

MILANO – “Di un dazio al 200 per cento non vale neanche la pena di ragionare: sarebbe una barriera tale da impedire di approcciare il mercato americano, non perderei neanche tempo a studiare strategie per affrontarla”. Massimo Romani è l’amministratore delegato di Argea, il primo gruppo privato del vino in Italia. Di proprietà al 60% del fondo Clessidra, ha ricavi per 465 milioni di euro frutto d… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
Dopo la raccolta firme per scongiurare nuove tariffs, Ben Aneff, membro del Board of Directors della U.S. Wine Trade Alliance, ha invitato ufficialmente le aziende importatrici americane a «sospendere immediatamente tutte le spedizioni di vino, liquori e birra provenienti dall’Unione Europea». (WineMag.it)
La Commissione europea presenterà nuove tutele a lungo termine "entro il terzo trimestre 2025" per l'acciaio per garantire "un livello appropriato di protezione alle frontiere oltre il 30 giugno 2026". (LA STAMPA Finanza)
Escludere vino e alcolici dalla disputa commerciale legata ai dazi su acciaio e alluminio. Il faccia a faccia è servito a porre l'accento sul tema dei dazi del 200% annunciati dal presidente Usa, Donald Trump, in risposta alla scelta dell'Unione europea di penalizzare le importazioni di whisky (o whiskey) americano. (Gambero Rosso)

L'appiattimento di Parigi, di Berlino e di Roma sulla linea britannica tradizionalmente anti-russa, il dinamismo di Londra nel convincere la UE al riarmo globale e strategico per una difesa un giorno indipendente dagli Usa, il premier Starmer che si fa fotografare in divisa militare come fossimo nel 1939 ci deve far riflettere su un dato di fatto che può non piacere a tutti ma che appare oggettivo e non facilmente scalzabile nel breve e medio periodo: il Regno Unito resta una grande potenza mondiale con una presa molto forte sull'Europa continentale occidentale. (Il Giornale d'Italia)
La minaccia dei dazi Usa al 200% sui vini europei sta già avendo le prime conseguenze: lo stop agli ordini per evitare che ai vini in transito o in procinto di partire vengano calcolate le nuove tariffe. (Gambero Rosso)
Nella guerra commerciale che rischia di aprirsi con l’arrivo dei dazi di Trump il 2 aprile, ci sono prodotti tricolori in pericolo molto più degli altri, perché tanto dipendenti dall’export verso gli Stati Uniti. (Cia Toscana)