I 100 anni della radio con il Cubo Brionvega della sabina Smia

Il tavolo di “Porta a Porta”, la scenografia del Festival di Sanremo, quelle dei telegiornali nazionali, quella di “Tale e quale Show o dei David di Donatello? Arrivano dalle nostre zone. A forgiarle, in quel di Osteria Nuova, ci pensano le mani esperte della Smia, azienda di pura eccellenza artigianale nella lavorazione del plexiglass. Nata nel 1969 per la vendita del materiale plastico, la ditta è stata rilevata nel 2000 da alcuni soci e oggi è un punto di riferimento assoluto per scenografie televisive, teatrali e commerciali, impianti scenici e arredamento artistico. (ilmessaggero.it)

Su altre fonti

Alla cerimonia di inaugurazione, seguirà l’apertura al pubblico che sarà guidato nel racconto di un secolo di vita del nostro Paese attraverso questa “vecchia signora” del sistema mediatico che ha informato e intrattenuto generazioni di italiani mantenendo una sua centralità anche nell’era digitale, avendo fatto sue nuove tecnologie che ne hanno valorizzato ancora di più la sua capacità di raccontare il qui e ora. (Rieti Life)

Presenti alle celebrazioni anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, i vertici del servizio pubblico radiotelevisivo, alcuni rappresentanti delle maggiori emittenti radiofoniche private ed Elettra Marconi, figlia del senatore del Regno d’Italia Guglielmo Marconi. (Primaonline)

Così sembra meno lontano quel 6 ottobre 1924 in cui la violinista Ines Viviani Donarelli pronunciò tremando: … (la Repubblica)

La radio italiana compie 100 anni. Storia di un formidabile strumento di comunicazione che è molto più simile a Internet di quanto pensiamo

Un secolo di parole e note iniziato con un annuncio di Ines Viviani Donarelli il 6 ottobre 1924 negli studi dell'Uri, poi Eiar . Ieri gli anni di Radio Firenze, dai programmi giornalistici durante la.. (Virgilio)

Umberto Broccoli, storico autore della Rai: "Il segreto? Ognuno è il regista e lo scenografo di ciò che ‘vede’ alla radio. Il 6 ottobre 1924 la prima trasmissione di un mezzo sempre dato per spacciato (prima con la tv, poi con internet) eppure sempre tra noi, in casa, al lavoro, in auto, sugli smartphone. (Il Fatto Quotidiano)

Così vuole la tradizione: la data è giusta, le ore sono le 21 ed è anche vero che Boncompagni era l’annunciatrice ufficiale ma, per l’occasione non c’era lei: la voce è della musicista Ines Viviani Donarelli che subito dopo esegue Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo. (Corriere della Sera)