Dazi Ue sulle auto elettriche, le ritorsioni della Cina: nel mirino veicoli di lusso, terre rare e investimenti

Niente passo indietro. Nonostante le divisioni interne, la Commissione Europea ha deciso di imporre i dazi aggiuntivi sui veicoli elettrici cinesi. A Pechino speravano in Germania e Spagna, che dopo le visite degli scorsi mesi dei rispettivi leader al cospetto di Xi Jinping si erano schierate contro le tariffe con l'obiettivo dichiarato di scongiurare una guerra commerciale. Ma, in fondo, la Cina… (La Stampa)

Su altre fonti

Nella giornata di oggi gli Stati Membri della UE erano chiamati al voto per confermare, o annullare, i dazi aggiuntivi sull'importazione delle auto elettriche di produzione cinese. Per chi si fosse perso gli "episodi" precedenti, ricordiamo che le tariffe aggiuntive sono state proposte ed applicate in seguito ad una indagine voluta dalla Commissione Europea, che ha rilevato dei sussidi statali ad opera del Governo cinese, che alterano il prezzo finale delle auto, rendendo la concorrenza sleale. (greenmove.hwupgrade.it)

Bruxelles, 4 ott. (Tiscali Notizie)

L’Italia (e la Francia) è tra i 10 paesi che hanno votato a favore dell’imposizione di dazi aggiuntivi sugli EV importati dalla Cina con aliquote fino al 36,3%. Pechino ha minacciato di scatenare una guerra commerciale contro latte, panna e formaggi europei. (Rinnovabili)

UE: via libera a dazi sulle auto elettriche cinesi

Oggi c'è stato il voto dei Paesi UE sui nuovi dazi che la Commissione Europea ha voluto costituire sulle auto elettriche cinesi. Con un comunicato stampa, la Commissione ha fatto sapere che la "sua proposta di dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) dalla Cina ha ottenuto il supporto necessario dagli Stati membri dell'UE". (HDmotori)

L’astensione di 12 stati su 27 ha dato il via libera ai dazi comunitari sull’importazione di auto elettriche dalla Cina. Il balzello è compreso fra il 7,8% previsto per Tesla e il 35,3% imposto a SAIC, il colosso del Regno di Mezzo che nel Vecchio Continente commercializza i marchi MG e Maxus e si somma al 10% già in vigore. (l'Automobile - ACI)

Le divergenze non hanno così permesso di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria, la quale consiste in almeno 15 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. (RSI.ch Informazione)