Coldiretti Cuneo: stop mais dall'Est Europa, allevamenti a rischio
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Un errore imperdonabile che è possibile recuperare poiché ci sono le condizioni produttive, le tecnologie e le risorse umane per raggiungere in Italia l’autosufficienza alimentare”
Serve un opportuno intervento della Commissione europea per fermare un comportamento assurdo ed assicurare il regolare funzionamento del mercato unico”.
“E’ stata notificata a Bruxelles una decisione che compromette il mercato unico – spiega Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – e mina le fondamenta stesse dell’Unione Europea. (TargatoCn.it)
Se ne è parlato anche su altri media
A lanciare l'appello a livello nazionale è Michele Liverini, presidente reggente di «Assalzoo», l'associazione nazionale dei produttori di alimenti zootecnici. Una filiera particolarmente significativa anche per il Sannio con in testa, proprio, la Liverini Spa, realtà imprenditoriale operativa a Telese Terme da 53 anni e. (ilmattino.it)
(attualità) -La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani. ilmamilio.it. (ilmamilio.it - L'informazione dei Castelli romani)
Già ad oggi la Russia controlla circa il 29% delle esportazioni mondiali di grano tenero per la panificazione, il 19% del commercio del mais destinato all’alimentazione degli animali negli allevamenti. (La Nuova Provincia - Asti)
Per gli allevamenti pugliesi la guerra in Ucraina sta significando "la peggior crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale". Prima che scoppiasse la guerra in Ucraina, la situazione era già difficilissima, adesso sta raggiungendo un punto di non ritorno. (BariToday)
«La guerra in Ucraina taglia fino al 10% le razioni di cibo a mucche, maiali e polli negli allevamenti italiani che si trovano a fronteggiare la peggiore crisi alimentare per gli animali dalla fine del secondo conflitto mondiale a causa dell’esplosione dei costi dei mangimi e del blocco alle esportazioni di mais dall’Ucraina ed anche dall’Ungheria, con una decisione unilaterale di Budapest che compromette il mercato unico europeo e mina le fondamenta stesse dell’Unione Europea». (IlPiacenza)
«Il settore - rimarca Andrea Lugo, presidente dell’Associazione allevatori Fvg - era già in forte difficoltà a causa dell’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. I costi di produzione già saliti oltre le soglie di guardia sono aumentati ulteriormente raggiungendo per alcuni prodotti valori che vanno dal 170% (concimi) all’80% (energia) e del 50% (i mangimi). (ilgazzettino.it)