Biden non molla: ecco che cosa è successo nell'ultima importante conferenza

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Corriere del Ticino ESTERI

Joe Biden non ha intenzione di mollare. «Fintantoché non mi diranno: «Non c'è alcuna possibilità tu possa vincere», io continuerò a correre per un secondo mandato. Voglio finire il lavoro iniziato». Questo, in sostanza, il messaggio trasmesso dal presidente americano nella conferenza stampa andata in scena a Washington la scorsa notte. Un momento importante, un po' per la rarità di tali eventi (si è trattato della 37. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri media

''Non è stata un disastro'' la conferenza stampa di ieri del presidente americano Joe Biden, ''per lui non è finita''. Mi ha chiamato suo vicepresidente e, tra l'altro, non l'ha fatto in modo sarcastico. (Adnkronos)

L'unico suo accenno alle gaffe del confuso presidente in carica è uno stringato e istrionico «Buon lavoro, Joe! Complimenti!» lanciato su «Truth Social», il social network di sua proprietà. Fino a ieri The Donald ha tenuto la bocca cucita e intanto se la rideva. (il Giornale)

Conferma la loro speranza che, prima o poi, gli Stati Uniti si disintegreranno e la Russia vincerà la Guerra Fredda del 21° secolo. C’è un film che viene visto quasi come una profezia dagli analisti del Cremlino: Civil War con Kirsten Dunst. (la Repubblica)

Il presidente è riuscito perfino a trasmettere energia in un paio di passaggi, quando ha messo in guardia dal pericolo per la democrazia rappresentato dal suo avversario e quando – alzando il tono di voce – ha rivolto un appello al Congresso, perché faccia qualcosa contro la piaga delle armi da fuoco che, ha ricordato, ancora oggi “sono la prima causa di morte per i bambini in America, più del cancro”. (ISPI)

"Risposte militari alle politiche della Nato". Mentre si chiude il vertice dell'Alleanza Atlantica a Washington, la Russia alza i toni e promette vendetta. Il Cremlino non ha gradito le decisioni prese dall'Occidente: dagli F-16 agli euromissili fino ai 40 miliardi in sostegno di Kiev. (La Stampa)

Poi, nella notte, è andato in scena l’attacco frontale a Donald Trump nel corso di un comizio a Detroit, mentre i suoi sostenitori gli urlavano ‘Non mollare’. (Secolo d'Italia)