La 'moderata' Meloni delusa dall'Europa: potrebbe abbracciare lo stile Orban

Il Consiglio europeo che deciderà i top jobs potrebbe segnare un punto di svolta per Giorgia Meloni. Il presidente del Consiglio è a un bivio e deve decidere se continuare a mostrarsi moderata e dialogante a Bruxelles, o se vuole prendere la strada del suo alleato Viktor Orban. Quando la leader di Fratelli d'Italia è diventata premier in Europa tutti temevano che si sarebbe unita all'ungherese e all'allora premier polacco, Mateusz Morawiecki, come lei membro del partito conservatore europeo, e che avrebbe iniziato a mettersi di traverso e creare problemi in sede di Consiglio. (EuropaToday)

La notizia riportata su altri giornali

Il primo passaggio previsto dai Trattati sul nome del nuovo presidente della Commissione e sulle altre nomine apicali, i cosiddetti “top jobs”, è quello del consenso dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri in una sede ben precisa: il Consiglio europeo (Nicola Porro)

Per noi non e' quella la strada, non si possono fare alleanze con loro". "No a qualsiasi tipo di alleanza con Ecr di Giorgia Meloni e con Id di Le Pen e Salvini. (Tiscali Notizie)

È un malinteso: a volte servono delle piattaforme politiche specifiche per agevolare il processo, la posizione comune dei tre maggiori gruppi serve a facilitare il processo. La decisione spetta al Consiglio europeo (Secolo d'Italia)

I negoziatori Ue avvertono: “È l’Italia a isolarsi, ma così rischia sui conti”

Per me è ovvio". Lo dice il primo ministro Donald Tusk, arrivando a Bruxelles per il Consiglio Europeo. (ilmessaggero.it)

Sono giorni intensi, questi, negli uffici dell'Unione europea, dove si sta definendo il futuro prossimo degli apparati istituzionali. Nei giorni scorsi, i sei negoziatori per i tre partiti della maggioranza si sono preventivamente accordati per la nomina dei tre "top jobs" e il tutto è avvenuto senza il coinvolgimento dell'Italia. (il Giornale)

«Io l’ho informata, ma lei non ha voluto discutere». Per farle capire l’accordo raggiunto tra le tre grandi “famiglie” politiche dell’Unione: Popolari, Socia… (la Repubblica)