Raid su Beirut e la Beka’a

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ESTERI

Il Libano, già segnato da una situazione politica ed economica estremamente fragile, si trova ora a fronteggiare un'escalation di violenza che ha visto l'esercito israeliano colpire diverse aree del paese. Nella tarda mattinata di ieri, un avvertimento è stato diramato ai residenti di alcuni palazzi nella Dahieh, la zona sud di Beirut, dove risiedono molti membri di Hezbollah. Il messaggio, diffuso su X dal portavoce militare israeliano Avichay Adraee, indicava che le strutture vicine sarebbero state prese di mira. Poco dopo, bombe sono cadute su quattro quartieri diversi, contraddicendo la promessa degli Stati Uniti al primo ministro libanese Mikati che Beirut sarebbe stata risparmiata.

L'attacco ha causato la morte di quattro persone, tra cui il sindaco di un villaggio vicino a Sohmor, nella parte occidentale della pianura della Bekaa. Questo tragico evento segna la seconda uccisione di un sindaco da quando il conflitto tra Israele e Hezbollah è scoppiato apertamente il 23 settembre. L'esercito israeliano ha inoltre ordinato nuove evacuazioni per i residenti di Beirut sud, un avvertimento che solitamente precede ulteriori attacchi.

La situazione in Libano è ulteriormente complicata dalla pervasiva presenza di Hezbollah, che ha radici profonde nella regione e gode di un sostegno significativo. Tuttavia, la popolazione civile, già provata da anni di instabilità, si trova ora a dover affrontare una nuova ondata di violenza che non risparmia nemmeno le aree residenziali. Le bombe cadute su Beirut e la Bekaa rappresentano un ulteriore colpo per un paese che lotta per mantenere un minimo di normalità in un contesto di guerra e tensioni continue.

In questo scenario, la delicatezza della situazione richiede un'attenzione costante e un monitoraggio continuo, poiché ogni nuovo sviluppo potrebbe avere ripercussioni significative non solo per il Libano, ma per l'intera regione mediorientale.