BYD in Ungheria dal 2025: perché i cinesi stanno lontani dall'Italia – Autoappassionati.it

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Autoappassionati.it ECONOMIA

La produzione del colosso cinese BYD in Ungheria partirà nel 2025: la terra magiara sarà preziosa per il mega Gruppo di Shenzhen, che potrà aggirare i dazi UE sulle auto Made in China ed esportate in Europa. Mentre altri produttori automotive del Dragone sono interessati ad aprire fabbriche nel Vecchio Continente (vedi CATL in Spagna in particolare), l’Italia resta fuori dai giochi. Perché? Un passo indietro A illudere tutti è stato il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che a marzo 2024 annunciava come il Belpaese avesse bisogno di una seconda azienda, in aggiunta a Stellantis, per raggiungere la fatidica quota di un milione di veicoli l’anno prodotti nei nostri confini: “Da diversi mesi stiamo dialogando con tre gruppi cinesi”. (Autoappassionati.it)

Ne parlano anche altre fonti

Entro la seconda metà del 2025, BMW e BYD inaugureranno i loro nuovi impianti produttivi nel paese. Le linee di produzione BYD a Szeged si concentreranno su veicoli a batteria, sia completamente elettrici che ibridi plug-in, destinati al mercato europeo. (Auto.it)

L'azienda che da oltre vent'anni opera sul territorio asiatico, infatti, vuole sfruttare l'occasione per mettere stabilmente piede nel Vecchio Continente, accettando di fatto la corte dell'Ungheria che dal prossimo anno aprirà le porte alla produttrice di auto come richiesto largamente dal premier Orban che ha chiesto una mano per l'economia nazionale. (Virgilio)

PER BYD NIENTE DAZI L'Ungheria è sempre più importante per l'industria automotive. In questo Paese sorgeranno infatti le nuove fabbriche di BMW e BYD che sono già in costruzione ed entreranno in funzione nella seconda metà del 2025. (HDmotori)

BYD, BMW e CATL puntano sull’Ungheria, il 2025 un anno decisivo

Le due fabbriche, operative dalla seconda metà del 2025, non solo rappresenteranno per BMW e BYD un passo strategico ma porteranno benefici significativi all’economia locale. (ClubAlfa.it)

L’Ungheria si prepara a un ruolo chiave nella produzione di veicoli elettrici. A questo panorama si aggiunge CATL, colosso nella produzione di batterie. (QN Motori)

L'Ungheria è il Paese che più di tutti si è battuto contro l'applicazione dei nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi, ma è anche lo Stato che da questa situazione guadagnerà maggiormente. Tutto merito di Orban che, mantenendo lo stesso piede in due staffe, tra Est e Ovest, ha l'energia meno cara d'Europa ed è un caro amico di Pechino Così i dazi europei mettono il turbo all’Ungheria di Orban (Start Magazine)