Il Cremlino alza il tiro: «Capitali europee potenziali obiettivi»

Più informazioni:
Ucraina

Mosca alza ulteriormente il tiro nei confronti dell'Europa in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania. Dopo aver denunciato «un ritorno alla guerra fredda» ed aver promesso una «risposta militare», il Cremlino ha avvertito che l'iniziativa americana autorizza la Russia a designare come «potenziali» obiettivi di ritorsione le capitali del Vecchio Continente. (L'Unione Sarda.it)

Ne parlano anche altri giornali

Ci risiamo. Le solite minacce di catastrofe nucleare in arrivo da Mosca, il solito terrorismo verbale contro l'Europa «che sta andando a pezzi» (parola di portavoce del Cremlino) e che non dovrebbe permettersi di opporsi al nuovo/vecchio imperialismo russo pena inenarrabili distruzioni. (il Giornale)

"La Russia ha abbastanza potenziale per rispondere al dispiegamento in Europa dei missili a lungo raggio americani. E i potenziali obiettivi sarebbero le capitali europee": a lanciare questo avvertimento è stato il Cremlino, secondo quanto riporta la Tass. (Liberoquotidiano.it)

Tutto è avvenuto molto in fretta. I missili americani riprendono a proliferare nel nostro continente in risposta al crescere del pericolo militare russo dopo l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio 2022. (Corriere della Sera)

La minaccia di Mosca sulle armi Usa: «Capitali europee potenziali bersagli»

Il portavoce Peskov: "Abbiamo abbastanza capacità per rispondere. La minaccia russa per l'annuncio di Washington e Berlino di dispiegare vettori di lunga gittata nel Paese europeo. (Fanpage.it)

Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha dichiarato che la Russia ha i mezzi per rispondere allo schieramento di missili a lungo raggio Usa in Germania e che, in caso di conflitto, le prime vittime saranno le capitali dell'Ue (il Giornale)

Una risposta sollecitata dal giornalista della rete televisiva Vgtrk, Pavel Zarubin, che ripropone due temi centrali della propaganda del regime di Vladimir Putin enfatizzati sin dall’invasione dell’Ucraina 29 mesi fa. (Corriere della Sera)