Yara, i genitori contro la docuserie su Netflix: “Faremo esposto al garante della Privacy”

Yara, i genitori contro la docuserie su Netflix: “Faremo esposto al garante della Privacy”
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BergamoNews.it INTERNO

I genitori di Yara Gambirasio si dicono indignati per la docuserie realizzata da Netflix sul caso della figlia scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra e ritrovata senza vita il 26 febbraio 2011 in un campo di Chignolo d’Isola, all’età di 13 anni. A scatenare il loro disappunto è stata in particolar modo la messa in onda dei messaggi che hanno lasciato sulla segretaria telefonica del cellulare della ragazzina, dopo che la piccola sparì nel nulla. (BergamoNews.it)

Su altre fonti

L'opera, disponibile sulla piattaforma dal luglio 2024, ha sollevato non solo interesse ma anche profonde polemiche, soprattutto per l'utilizzo di materiali privati della famiglia Gambirasio senza consenso. (Tiscali Notizie)

Gli avvocati della famiglia di Yara Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, presenteranno un esposto al Garante della privacy per gli audio privati che Maura Panarese, mamma di Yara,... (Virgilio)

Questo, straziante, è uno dei tanti messaggi che Maura Panarese, la mamma di Yara Gambirasio, lasciò sulla segreteria telefonica del suo telefonino quando la ragazzina di 13 anni sparì, la sera del 26 novembre 2010 (IL GIORNO)

I legali della famiglia di Yara Gambirasio contro Netflix: «Pubblicati vocali privati per suscitare attenzione morbosa»

L’attenzione morbosa per i delitti efferati c’è sempre stata. La cronaca nera esercita da sempre attrazione su di noi, da Caino e Abele passando per la tragedia greca, proviamo a esorcizzare la violenza raccontandola: una strategia antropologica per difendercene psicologicamente. (Famiglia Cristiana)

Ha fatto molto discutere in questi mesi la serie Netflix uscita lo scorso 16 luglio, “Il caso Yara: oltre ragionevole dubbio”, incentrata sull’atroce delitto della piccola Yara Gambirasio. (Casteddu Online)

I legali dei Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, hanno fatto un esposto al garante della privacy. Lo anticipa il settimanale Giallo: «Siamo indignati. Faremo un esposto al garante della Privacy: c'è stata un'incursione nella vita di questi genitori senza che ci fosse una reale necessità e senza chiedere alcuna autorizzazione». (Vanity Fair Italia)