Incendio alla Lucyplast di Umbertide, ordinanze dei sindaci sollevano dubbi

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INTERNO

L’incendio divampato ieri, nel pomeriggio di Pasqua, nello stabilimento della Lucyplast a Umbertide – azienda specializzata nella lavorazione di materie plastiche – è stato quasi completamente domato dopo ore di intervento ininterrotto dei vigili del fuoco. Nonostante ciò, permangono focolai isolati, mentre gran parte del materiale plastico stoccato all’esterno risulta ormai distrutto o irrimediabilmente compromesso. Per completare le operazioni, sono attesi i mezzi dei Gruppi Operativi Speciali (GOS), incaricati delle delicate fasi di smassamento e bonifica dell’area.

Mentre le fiamme, alimentate da quintali di polimeri, sollevavano una densa colonna di fumo visibile a chilometri di distanza, le ordinanze emesse dai sindaci dei comuni limitrofi – tra cui quello di Gubbio – hanno suscitato reazioni contrastanti. Pur richiamandosi ai pareri precauzionali di Usl e Arpa, i provvedimenti sono apparsi a molti eccessivamente allarmistici, privi di una reale giustificazione tecnica. «Troppo spesso l’ordinanza è uno strumento utilizzato per tutelare tecnici e politici più che per effettive esigenze di protezione», osservano fonti vicine ai soccorsi.

Sebbene l’evento sia stato di proporzioni considerevoli, al momento non emergono dati che possano legittimare misure emergenziali estese. Le indagini sulle cause del rogo sono ancora in corso, ma già si esclude l’ipotesi dolosa, orientandosi piuttosto verso un guasto o un cortocircuito. Intanto, la paura tra i residenti – alimentata dalle immagini drammatiche delle fiamme e dalla nube tossica – lascia spazio a un lento ritorno alla normalità, mentre le autorità continuano a monitorare la qualità dell’aria.