Trump e i debiti americani, le nuove guerre nei mercati finanziari

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ECONOMIA

Ormai è chiaro: le nuove guerre dell'era Trump si combatteranno nei mercati finanziari. Le vittime, innumerevoli, saranno travolte da risse commerciali e assalti all'arma bianca, fatti di dazi e tariffe doganali. Un risorgente protezionismo soffocherà ciò che resta della globalizzazione, trasformando il panorama economico mondiale in un calderone granguignolesco.

L'insediamento del nuovo presidente americano, Donald Trump, potrebbe rappresentare uno spartiacque fondamentale nell'andamento dell'economia globale. I principali argomenti trattati da Trump nel suo primo discorso ufficiale delineano le scelte strategiche di ogni singolo investitore. L'analisi settimanale di Ercole Fimiani, dirigente di primari istituti bancari italiani, parte proprio da qui.

A dieci giorni dal suo ritorno alla Casa Bianca, il mondo politico si interroga ancora su ciò che farà, o non farà, Trump nei prossimi quattro anni. Nel frattempo, il mondo della finanza sembra accogliere favorevolmente il "Trump 2.0", incuriosito dall'inedito "esperimento" di un "Governo gestito dall'economia". Nessuno sa come andrà questa sperimentazione, e si dovrà attendere le elezioni di midterm di novembre 2026 per trarre un primo bilancio.

Dopo la rielezione di Trump, i rendimenti obbligazionari sono aumentati, nonostante la politica espansiva della Fed. Le aspettative di un taglio dei tassi sono state riviste al ribasso, da 125 a 25 punti base, a causa dei crescenti dubbi sull'inflazione e sugli effetti della politica fiscale.