Austria, Schallenberg è il Cancelliere ad interim

Austria, Schallenberg è il Cancelliere ad interim
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RSI ESTERI

Da domani in Austria la carica di Cancelliere sarà affidata ad interim al Ministro degli Esteri Alexander Schallenberg. Il politico dell’ÖVP (Partito Popolare Austriaco) guiderà l’esecutivo nella delicata fase di formazione del governo, dopo l’uscita di scena sabato di Karl Nehammer. Dimissione dovuta alla rottura dei negoziati per la formazione di una coalizione dei partiti di centro per isolare l’ultradestra della FPÖ, uscita vincitrice nelle elezioni di ottobre. (RSI)

Su altre fonti

La prima conferenza stampa di Herbert Kickl, leader del partito austriaco di estrema destra Fpö, dopo essere stato incaricato dal presidente della Repubblica, Alexander Van der Bellen, di avviare i colloqui per la formazione di un nuovo governo. (LAPRESSE)

Con queste parole Herbert Kickl, leader dei nazional-liberali della FPÖ, ha accettato l’incarico di formare un nuovo governo con i popolari dopo il colloquio di ieri con il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen. (SALTO)

Ultim'ora news 7 gennaio ore 14 Il risultato delle elezioni (Milano Finanza)

Uno scossone all'Europa quel filo bruno pro Putin che arriva a Orbán e Fico

Per riceverla occorre iscriversi a Il Punto: lo si può fare qui) Il presidente della Repubblica austriaco, come atteso, ha dato mandato al leader del Partito della Libertà austriaco Herbert Kickl di formare un nuovo governo che sarebbe — e con molta probabilità sarà — il primo guidato dall’estrema destra dalla Seconda Guerra Mondiale. (Corriere della Sera)

Il capo del partito di estrema destra austriaco FPÖ, Herbert Kickl, ha invitato il Partito Popolare Austriaco conservatore a colloqui di coalizione dopo essere stato incaricato di formare un governo PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)

Tre mesi fa, commentando i risultati delle elezioni in Austria, avevamo concesso un credito eccessivo ai politici europeisti di quel Paese. Attribuendo loro serietà e concretezza, ci eravamo detti certi che la strombazzata «storica vittoria» della destra nazionalista (di fatto una semplice maggioranza relativa, conseguita con meno del 30% dei suffragi) si sarebbe risolta in una vittoria di Pirro. (il Giornale)