"L'Europa che vogliamo": a Parma 20mila agricoltori in piazza per la sicurezza alimentare

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Parma è diventata oggi il cuore pulsante di una mobilitazione che ha visto scendere in piazza 20mila agricoltori, riuniti sotto l’egida di Coldiretti, per rivendicare un approccio più rigoroso e scientifico nella valutazione dei cibi sintetici. Tra loro, spiccava la delegazione cremonese guidata da Giovanni Roncalli, direttore della sede locale dell’associazione, che si è unita al corteo partito dal Parco 1° maggio per raggiungere la sede dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

L’Efsa, organismo preposto all’analisi e all’autorizzazione dei novel food, è al centro delle richieste degli agricoltori, che chiedono maggiore trasparenza e attenzione nella valutazione di prodotti alimentari innovativi, spesso percepiti come potenzialmente rischiosi per la salute pubblica. La manifestazione, che ha coinvolto rappresentanti da tutta Italia, non è solo una protesta, ma un appello concreto alle istituzioni europee affinché vengano adottate politiche più stringenti in materia di sicurezza alimentare.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, presente in prima linea, ha sottolineato l’importanza di difendere le eccellenze agroalimentari italiane, minacciate non solo dalle sfide poste dai cibi sintetici, ma anche da misure economiche esterne, come i dazi statunitensi. Prandini, che ha più volte denunciato i rischi per il settore agricolo nazionale, ha ribadito la necessità di un’Europa coraggiosa, capace di proteggere i propri produttori e garantire la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole dei cittadini.

La mobilitazione di Parma si inserisce in un contesto più ampio, che vede gli agricoltori italiani impegnati su più fronti: dalla difesa della biodiversità alla promozione di un’agricoltura sostenibile, passando per la lotta ai cambiamenti climatici. La Coldiretti, da anni in prima linea su questi temi, ha scelto di portare la propria voce direttamente davanti all’Efsa, simbolo di un’Europa che, secondo gli organizzatori, deve ascoltare le esigenze di chi lavora la terra ogni giorno.

La giornata di oggi non è stata solo una marcia, ma un momento di confronto e riflessione su temi cruciali per il futuro dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Con migliaia di persone scese in piazza, il messaggio lanciato da Parma è chiaro: la tutela della salute passa attraverso scelte consapevoli e un impegno concreto da parte delle istituzioni.