Sanità, Corte dei conti: criticità nel metodo di riduzione delle liste d’attesa
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Ultim'ora news 19 novembre ore 20 Per ridurre le liste d’attesa, in particolare per smaltire le prestazioni non erogate durante l’emergenza pandemica, sono stati spesi 2 miliardi di euro dal 2020 al 2024. Ma ci sono delle criticità nella metodologia adottata per la riduzione delle liste d’attesa in quanto «basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei, stante il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo Stato non disponibili». (Milano Finanza)
La notizia riportata su altri media
L'obiettivo è garantire trasparenza, efficienza e accessibilità nel sistema sanitario pubblico e privato (Agenda Digitale)
Ora, le Aziende sanitarie provinciali ed ospedaliere del servizio sanitario regionale dovranno, entro trenta giorni, adottare un Piano operativo per l’abbattimento delle liste di attesa riguardanti le prestazioni chirurgiche, la specialistica ambulatoriale (prime visite e esami diagnostici) e gli screening oncologici (questi solo per le Asp) e approvare un cronoprogramma esecutivo di attività e di spesa. (Quotidiano Sanità)
Tra il 2020 e il 2024 sono stati investiti oltre 2 miliardi di euro per abbattere le liste di attesa derivanti dall’emergenza pandemica, tuttavia, secondo la Corte dei conti, il loro utilizzo “appare esiguo”. (Start Magazine)
Le Regioni hanno usato in maniera efficace i 2 miliardi stanziati tra 2020 e 2024 per ridurre le liste d’attesa? La Corte dei Conti ha provato a capirlo, ma non è stato facile. Quel che si può dire “dalla lettura dei dati pervenuti dal Ministero relativi all’utilizzo delle risorse messe a disposizione al 31 dicembre 2023” è che “nonostante l’ammontare non indifferente di disponibilità, il relativo utilizzo appare esiguo“. (Il Fatto Quotidiano)
"Criticità nella metodologia adottata, basata su dati autocertificati da parte di Regioni e Province autonome che appaiono non omogenei".Questo quanto emerge dall' analisi sulla Riduzione delle liste di attesa relative alle prestazioni non erogate durante l'emergenza Covid, approvata con delibera dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, in cui si sottolinea "il mancato utilizzo di flussi informativi nazionali e di sistemi informativi strutturati, allo stato non disponibili". (Alto Adige)
Il Governo avrebbe presentato un emendamento in Commissione Bilancio al Senato, dove in questi giorni è in discussione il decreto fiscale, per permettere alle Regioni di utilizzare i fondi per l'emergenza Covid-19 non spesi come finanziamento per smaltire le liste d'attesa, appoggiandosi sulla sanità privata per le cure di alcuni pazienti. (QuiFinanza)