L'auto elettrica non convince i bresciani, così i concessionari sperano nell'incentivo statale ma potrebbe non bastare

I nodi vengono al pettine. Le prime osservatrici sull’andamento del mercato dell’auto elettrica sono le concessionarie. Tutti gli operatori sono concordi: al momento il business dell’elettrico non ha la cilindrata per far viaggiare il flusso degli affari in modo sufficiente. L’offerta risulta ancora troppo timida, scoraggiata anche dal contesto economico: stipendi al palo e carovita ulteriormente appesantito dall’inflazione. (brescia.corriere.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Per quanto riguarda le auto "alla spina" (Ecv) l’Italia si conferma all’ultimo posto tra i major markets, sia a ottobre, con una quota del 7,4% (4,0% Bev e 3,4% Phev) sia nei dieci mesi con una quota del 7,3% (Bev al 4% e Phev al 3,3%). (Il Messaggero - Motori)

Il ministro Adolfo Urso (il Giornale)

Mentre il segretario Landini e altri attribuiscono al governo Meloni la responsabilità per le migliaia di posti di lavoro a rischio nel settore automobilistico e nel suo indotto, la situazione appare più complessa. (la VOCE del TRENTINO)

Urso: Al Consiglio Competitività un position Paper per modificare ‘traiettoria’ Ue su auto

Mentre l'Europa spinge per una transizione ecologica più rapida e ambiziosa, il Governo Meloni, rappresentato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, continua a opporsi allo stop delle auto a benzina e diesel a partire dal 2035. (QuiFinanza)

Il 28 novembre il ministro delle Imprese e del Made in Italia Adolfo Urso presenterà un position Paper al Consiglio competitività dell'Unione Europea per modificare la "traiettoria" dell'UE sull'auto. Non è una novità che il ministro Urso da tempo chieda di rivedere le regole che porteranno allo stop alle vendite delle nuove auto endotermiche. (HDmotori)

“Abbiamo svolto dopo una mozione parlamentare un tavolo con Stellantis lo scorso 14 novembre che si è concluso con la richiesta all’azienda di presentarci entro il 16 dicembre, nel prossimo tavolo, un ‘Piano Italia’ convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, così come richiesto dalle mozioni parlamentari approvate”. (Energia Oltre)