Urso: «Sulle auto non vogliamo guerra commerciale con la Cina ma ristabilire parità delle condizioni di mercato»

Con la Cina «non vogliamo alcuna guerra commerciale, vogliamo che si ragioni su come ripristinare condizioni di parità, che oggi ovviamente non ci sono e sono evidenti a tutti e sono state conclamate e accertate dalla Commissione europea». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando dei dazi sulle auto elettriche cinesi nel corso del programma Coffee Break su La7 (Il Messaggero - Motori)

Se ne è parlato anche su altri media

E, ieri, ha non solo comunicato che imporrà dazi provvisori antidumping sul brandy importato dai Paesi dell’Unione Europea a partire dall’11 ottobre prossimo. Dopo la decisione dell’Ue di imporre dazi sull’import di auto cinesi, la reazione di Pechino non si è fatta attendere. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La Cina ha ufficializzato che sta studiando misure come l'aumento dei dazi sull'import di veicoli di grossa cilindrata. Lo riferisce il ministero del Commercio di Pechino, ricordando che le indagini in corso sono avviate «in conformità alla legge» con lo scopo di «tutelare completamente i diritti di tutti i portatori di interessi». (Corriere della Sera)

Da mesi, almeno da quando l’Unione europea ha iniziato a studiare dazi sull’auto elettrica cinese, Dongfeng parla di un investimento produttivo «in Italia oppure in Europa»: il costruttore non ha mai fornito in pubblico altri dettagli, ma sembrerebbe pensare a uno o più centri di assemblaggio di parti fatte in Cina — batterie incluse — con un apporto relativamente minore di componenti locali. (Corriere della Sera)

Auto elettriche, la trappola cinese anti-dazi: sì alle fabbriche in Europa, ma solo di assemblaggio

La Cina impone una cauzione sulle casse di brandy europeo che arriveranno alle sue dogane da venerdì prossimo, 11 ottobre. E’ della vendetta del Dragone, ai cui occhi Bruxelles è colpevole di voler sabotato la vendite delle sue auto elettriche imponendo dazi aggiuntivi che arrivano fino al 36% e si sommano al 10% già oggi esistente, in base all’importanza degli aiuti di Stato ricevuti. (Nicola Porro)

Non si è fatta attendere la contromisura cinese alla decisione europea di applicare dazi compensativi (fino al 45%) sui veicoli elettrici provenienti dal Paese asiatico. Si tratta della reazione, resa nota dal Ministero del Commercio di Pechino, al voto dell'Unione europea di venerdì scorso. (Gambero Rosso)

Iniziative spesso sollecitate dagli stessi governi europei, come quello italiano, per i potenziali ricaschi occupazionali che ne deriverebbero, anche sul fronte dell’utilizzo della componentistica locale. (la Repubblica)