Italiani sempre più Allarmati dalla crisi del SSN, senza Sanità integrativa è la fine - PLTV.it

Italiani sempre più Allarmati dalla crisi del SSN, senza Sanità integrativa è la fine - PLTV.it
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
PLTV INTERNO

Italiani sempre più Allarmati dalla crisi del SSN, senza Sanità integrativa è la fine Italiani sempre più preoccupati dalla crisi in cui versa la sanità pubblica, con la maggioranza che non la ritiene più in grado di rispondere da sola ai loro bisogni in fatto di salute. Dopo le indagini pubblicate durante l’anno su welfare aziendale e patologie croniche, UniSalute – award sponsor della recente edizione 2024 dell’Health Insurance Summit – ha pubblicato oggi i risultati di una nuova survey condotta dal proprio Osservatorio Sanità, insieme a Nomisma, su 1.346 cittadini tra 18 e 70 anni, stratificati per sesso e area geografica. (PLTV)

La notizia riportata su altri giornali

Nel biennio 2022-2023, il 18% degli ultra 65enni (pari a 2,6 milioni) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti all'intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. (- DottNet)

Fino a 468 giorni per una prima visita oculistica in classe P programmabile, da eseguire entro 120 giorni; 480 per un controllo oncologico in classe non determinata; 526 giorni per un ecodoppler; 437 giorni per un intervento di protesi d’anca in classe D (anziché 12 mesi), 159 giorni per un intervento per tumore alla prostata in classe B (invece di 30 giorni). (LAPRESSE)

La cura avviata per eliminare o almeno attenuare un fenomeno che di fatto impedisce l’accesso alle prestazioni del Ssn di milioni di cittadini non sembra dare ancora effetti e i tempi per prenotare un esame o una visita si allungano, secondo quanto emerge dalle rilevazioni di Cittadinanzattiva. (RIFday)

Rapporto salute Cittadinanzattiva: peggiorano le liste d’attesa e l’accesso alle prestazioni

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 25% degli ultra 65enni in Italia rinuncia alle cure per le lunghe liste di attesa, per i costi delle prestazioni e per difficoltà logistiche. A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. (Il Fatto Quotidiano)

Seguono le criticità legate alle cure primarie (14,2%), all’assistenza ospedaliera (13,3%) e territoriale (11,1%). Delle 24.043 segnalazioni raccolte nel 2023, in aumento di quasi 10mila unità rispetto all’anno precedente, il 32,4% riguarda proprio il mancato accesso alle prestazioni, con un incremento del 2,8% sul 2022 e dell’8,6% sul 2021. (http://farmaciavirtuale.it/)

, il 18% degli ultra 65enni (in valori assoluti 2,6 milioni di persone) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. (RIFday)