Elisabetta Piccolotti e il caso Tesla: una settimana da incubo

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ECONOMIA

Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, si è ritrovata al centro di una vicenda che, partita come un semplice episodio di cronaca, ha assunto toni quasi tragicomici. La settimana che l’ha vista protagonista, definibile senza esagerazioni come un vero e proprio via Crucis, si è conclusa alla stazione di Giovanni Floris durante la trasmissione DiMartedì su La7. Eppure, nemmeno in un contesto amichevole e protetto come quello televisivo, la parlamentare è riuscita a trovare un attimo di tregua. Il motivo? Il pesante fardello del cosiddetto “caso Tesla”, che continua a gettare ombre sulla sua figura.

La questione, che ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico, affonda le radici in un paradosso che sembra uscito da una commedia degli equivoci. Rosy Bindi, ex ministra e figura storica della politica italiana, ha recentemente rivelato durante il programma radiofonico Un giorno da pecora di aver scoperto che la sua banca aveva investito, senza il suo consenso, una piccola somma in azioni Tesla. La reazione della Bindi è stata immediata: ha disposto la vendita delle azioni, quasi a volersi dissociare da qualsiasi legame, anche indiretto, con Elon Musk e il suo impero tecnologico.

Ma il caso non si ferma qui. Galeazzo Bignami, esponente di Fratelli d’Italia, durante un intervento in Aula alla Camera ha citato la Tesla in riferimento al deputato di Avs, Nicola Fratoianni, noto per le sue posizioni critiche verso il magnate statunitense. Fratoianni, dal suo posto, ha reagito con un gesto simbolico, portando le dita alla bocca come a volersi “cucire” le labbra, in un chiaro segnale di protesta silenziosa. Un gesto che, seppur apparentemente semplice, ha contribuito ad alimentare ulteriormente il dibattito intorno alla figura di Musk e alle sue implicazioni nel panorama politico italiano.

Quello che emerge da questa intricata vicenda è un quadro in cui politica, finanza e tecnologia si intrecciano in modo imprevedibile. Elisabetta Piccolotti, pur non essendo direttamente coinvolta negli investimenti azionari, si è trovata suo malgrado al centro di un turbine mediatico che ha messo in luce le contraddizioni di un sistema in cui i confini tra etica, interessi personali e scelte pubbliche diventano sempre più sfumati.