Trump esclude Pompeo e Haley dal suo governo
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Nel contesto della nuova amministrazione di Donald Trump, si delinea una chiara strategia di selezione dei membri del governo, incentrata su un solo concetto: la lealtà. Recentemente, il presidente eletto ha annunciato l’esclusione dall’esecutivo di due figure di spicco del Partito Repubblicano: l’ex segretario di Stato Mike Pompeo e l’ex ambasciatrice delle Nazioni Unite Nikki Haley. Trump, attraverso un post pubblicato sul social network Truth, ha comunicato che non inviterà Pompeo e Haley a unirsi alla sua amministrazione, nonostante abbia espresso apprezzamento per il lavoro svolto con loro in passato e li abbia ringraziati per il loro servizio alla nazione.
Pompeo, che ha ricoperto il ruolo di segretario di Stato durante il precedente mandato di Trump, e Haley, che ha servito come ambasciatrice alle Nazioni Unite, sono stati esclusi probabilmente a causa di diverbi passati con il presidente eletto. Haley, infatti, ha corso contro Trump alle primarie repubblicane, mentre Pompeo ha condannato l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Questi episodi potrebbero aver influito sulla decisione di Trump di non includerli nel suo governo.
La scelta di Trump di escludere Pompeo e Haley sembra riflettere la sua volontà di circondarsi di fedelissimi, evitando figure che potrebbero rappresentare una minaccia alla sua autorità o che hanno mostrato dissenso in passato. Questo approccio, volto a consolidare il controllo e la coesione all’interno del suo esecutivo, è stato accolto con interesse e attenzione da parte degli osservatori politici, che vedono in questa mossa una chiara indicazione della direzione che prenderà la nuova amministrazione.
L’esclusione di Pompeo e Haley dal governo di Trump rappresenta un segnale forte della strategia di lealtà e fedeltà che il presidente eletto intende adottare nella formazione del suo esecutivo.