L'unica soluzione è lo scambio con l'iraniano
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Metto subito in chiaro come penso vada risolto il caso di Cecilia Sala. Esiste una sola strada praticabile per liberarla prima che resti segnata per sempre nel corpo e nella mente: pagare il riscatto che propongono i suoi sequestratori, rimandando a casa per i festeggiamenti con i suoi cari lo svizzero-iraniano Abedini, presunto (non è ancora stato condannato neppure in primo grado) fabbricatore e commerciante di droni del suo Paese. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
«È ridondante parlare di diritti ora che la collega italiana giace in carcere. Il caso si consuma al margine di un conflitto internazionale tra gli Stati Uniti e il nostro paese che impone una soluzione politica», dice amareggiato Amir, uno dei rari giornalisti iraniani che stanno seguendo il caso di Cecilia Sala in Iran. (il manifesto)
Due donne e, con loro, Giorgia Meloni, riunite in una vicenda imprevista e dalla soluzione imprevedibile. (il Giornale)
Probabile che il sottosegretario abbia risposto anche alle domande dei componenti del Comitato sulle improvvise dimissioni del direttore del Dis, Elisabetta Belloni, trapelate questa mattina. (Tiscali Notizie)
«Muraro dovrebbe evitare certe sparate e, da assessore alla sicurezza, preoccuparsi dell'escalation dei furti a Mogliano non di un gruppo di giovani che manifesta legittima preoccupazione per la sorte di una connazionale detenuta in maniera illegale da una dittatura». (ilgazzettino.it)
«Cara Cecilia, mentre ricorre il sesto anniversario del mio fermo in Sudan, sento il bisogno di condividere con te alcune riflessioni e sentimenti che spero possano esserti di conforto, in questi momenti così difficili». (Corriere Roma)
Sono solo alcuni dei commenti che circolano sul web in merito a Cecilia Sala, la giornalista arrestata a Teheran lo scorso 19 dicembre e da allora detenuta nella prigione di Evin, in condizioni impietose. (Luce)