Prezzi del gas al top dal 2023

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ESTERI

La fine dell'accordo sul transito del gas russo attraverso l'Ucraina ha scatenato un'ondata di panico in Europa, con effetti immediati sul mercato. Le temperature, più rigide della media, e l'interruzione dell'operatività di un impianto Gnl in Norvegia a causa di un guasto, hanno ulteriormente aggravato la situazione. La riunione straordinaria del Gruppo Ue di coordinamento sul gas, tenutasi ieri a Bruxelles, ha inteso fornire rassicurazioni circa la capacità dell'Europa di fronteggiare la situazione grazie a rotte alternative e livelli di stoccaggio superiori alla media stagionale.

Il prezzo del gas resta sopra i 50 euro al megawattora, ai massimi da ottobre del 2023. Lo scenario, già complesso a causa dell’interruzione del gas russo attraverso l’Ucraina, si è aggravato con altri imprevisti, tra cui temperature più fredde del previsto e l’interruzione di un impianto di Gnl in Norvegia. Il gas torna a correre, e l'allarme riserve nell’Ue si fa sempre più pressante. Si prevede un rincaro di 300 euro per le famiglie, proprio ora che iniziavano a riprendersi dall’ondata di inflazione.

Il mercato crede più ai dati e alle prospettive di crescente tensione tra domanda e offerta in un 2025 partito orfano del gas russo via Ucraina, che non alle rassicurazioni della Commissione Ue. Ribadite ieri, dopo una riunione straordinaria del Gas coordination group, le rassicurazioni non sembrano placare le preoccupazioni. Anche il prezzo dell’elettricità schizza, aumentando il gap con le imprese europee. Rispetto a tre anni fa, quando la Russia invase l’Ucraina, abbiamo una certezza: anche senza Putin non resteremo senza gas. Tuttavia, i prezzi di quel metano che ora compriamo altrove, per l’Europa e per l’Italia, restano un gran problema. Risaliti a 50 euro al megawattora, annunciano per le famiglie un inverno di spese extra.