Inchiesta sulla preside antimafia, a denunciare è stata un’ex docente della scuola di Palermo

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MeridioNews - Edizione Sicilia INTERNO

Sarebbe stata una ex insegnante dell’istituto Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo a denunciare che i numerosi progetti finanziati dall’Unione europea su richiesta dell’istituto non venivano attuati in maniera diligente e completa. Dall’esposto è nata l’inchiesta della procura europea che ha portato, un anno e mezzo fa, all’arresto della preside Daniela Lo Verde e oggi a provvedimenti di sequestro nei confronti di docenti e di collaboratori scolastici. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

La notizia riportata su altri media

Secondo gli inquirenti, è la stessa preside Lo Verde, ad ammettere “la prassi delle firme false” durante l’interrogatorio del settembre 2023. “Credo nel rispetto” era uno dei tanti corsi destinati agli studenti dell’istituto intitolato al giudice Giovanni Falcone, nel quartiere Zen di Palermo (Il Fatto Quotidiano)

Ci sono anche due insegnanti agrigentine, in servizio all’istituto della periferia palermitana, tra i quindici indagati dell’operazione “La Coscienza di Zeno”. L’inchiesta sulla scuola “Giovanni Falcone” dello Zen di Palermo e sulla preside antimafia Daniela Lo Verde, arrestata lo scorso aprile con le accuse di corruzione e peculato, si allarga. (Grandangolo Agrigento)

«Appena vengono scoperti parte il fuggi fuggi». Quando iniziano a suonare delle sirene in lontananza, i giovani poggiano la barella a terra e si danno alla fuga. (Open)

È stata un’ex insegnante della scuola Falcone dello Zen di Palermo a denunciare che i numerosi progetti finanziati dall’Unione Europea su richiesta dell’istituto non venissero attuati in maniera diligente e completa. (Giornale di Sicilia)

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I progetti Pon organizzati alla scuola Giovanni Falcone, nel popolare quartiere Zen, erano tanti e finanziati dall’Ue col fine di integrare gli alunni in un territorio difficile di Palermo. Peccato che ai corsi hanno preso parte pochissimi ragazzi del quartiere e i soldi dei progetti sarebbero finiti non solo nelle tasche della preside Daniela Lo Verde e del vicepreside Daniele Agosta, arrestati ad aprile dello scorso anno con l’accusa di corruzione e peculato, ma anche ad altri 13 insegnanti impegnati come esperti o tutor. (Giornale di Sicilia)