Pordenone capitale della cultura 2027: una vittoria che unisce
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Nonostante le critiche, spesso strumentali, che hanno tentato di ridimensionarne il valore, Pordenone ha dimostrato di essere molto più di un "paesotto". La designazione a Capitale italiana della Cultura 2027 non è solo un traguardo, ma un riconoscimento che ha saputo unire forze politiche e sociali spesso distanti. L’attacco, proveniente da un esponente di Azione di Reggio Calabria – città sconfitta nella competizione – ha avuto l’effetto paradossale di compattare ancora di più il fronte cittadino, superando divisioni e rivalità. La difesa, in questo caso, è stata bipartisan, segno che il titolo rappresenta un patrimonio collettivo, non appannaggio di una sola parte politica.
Intanto, in Friuli, la Società Filologica Friulana ha vissuto una giornata significativa con l’assemblea annuale e il rinnovo delle cariche sociali per il triennio 2025-2028. Riuniti a Palazzo Mantica a Udine, i soci hanno eletto il Consiglio generale e l’Ufficio di presidenza, oltre ai revisori dei conti e ai Probiviri. Una scelta che guarda al futuro, in un momento in cui la regione si prepara a giocare un ruolo centrale nel panorama culturale nazionale.
A Pordenone, intanto, si lavora per trasformare il titolo in un’opportunità concreta. Chiara Mio, professoressa ordinaria al Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha lanciato una proposta ambiziosa: fare sistema per rafforzare il legame tra cultura e università. Il dossier presentato per la candidatura, definito "eccellente" dalla giuria, non è solo un punto di arrivo, ma una base da cui partire per costruire un progetto di lungo respiro. "I treni passano una volta sola", ha ricordato Mio, sottolineando l’importanza di cogliere l’attimo e di investire in un futuro che metta al centro la cultura come motore di sviluppo.
Mentre Pordenone si prepara a vivere il suo momento da protagonista, un’altra città celebra un successo significativo. Pietramadre, nome scelto per rappresentare la candidatura di Alberobello e dei comuni limitrofi (Polignano a Mare, Castellana Grotte e Noci) alla Capitale italiana della Cultura 2027, è stata proclamata Capitale della Cultura della Regione Puglia per il 2026. Un riconoscimento che premia non solo il patrimonio storico e artistico del territorio, ma anche la capacità di fare rete e di elaborare progetti innovativi. Il viaggio di Pietramadre continua, con l’obiettivo di trasformare le idee in azioni concrete, costruendo un nuovo Umanesimo che sappia valorizzare le comunità e il loro potenziale.