Guerra in Medio Oriente, Hamas non parteciperà ai negoziati di Ferragosto. Per Israele “è una tattica”

Paesi negoziatori, diretti e indiretti, Israele e Hamas letteralmente sotto pressione per arrivare a un buon esito dei colloqui di Ferragosto che decideranno sulla tregua temporanea a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Un accordo «è ancora possibile», incalza Joe Biden. Ma ieri sera è arrivata la frenata. Hamas ha annunciato di aver respinto l'invito di Stati Uniti, Qatar ed Egitto per un ultimo round di negoziati sull'accordo di cessate il fuoco e sulla presa degli ostaggi a Gaza, previsto per giovedì. (La Stampa)

Su altri giornali

A nord i riservisti simulano un’offensiva massiccia tra le montagne, questa volta sono quelle israeliane, potrebbero diventare i sentieri e le cime del Libano. (Corriere della Sera)

Giornate di massima suspence e di incertezza in Israele, mentre, da un lato, Usa, Egitto e Qatar completano i preparativi di un vertice dedicato ad un’intesa su una tregua a Gaza e mentre, dall’altra, i responsabili alla difesa di Tel Aviv scrutano continuamente il cielo in attesa di una ‘nuvola nera’: ossia di un possibile attacco multiplo in contemporanea (o anche scaglionato) di Hezbollah libanesi, dell’Iran e degli Houti yemeniti, tutti determinati a saldare conti passati con lo Stato ebraico. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il conto alla rovescia è iniziato verso il vertice di giovedì chiesto da Stati Uniti, Egitto e Qatar, un momento decisivo per capire se questa strana quiete che avvolge il Medioriente da qualche giorno sia il preludio alla tempesta o l’inizio della fine della guerra a Gaza (la Repubblica)

'Possibile che l'accordo tregua - ostaggi sia firmato giovedì'

Lo riportano i quotidiani locali sottolineando che alle proteste sono attese migliaia di persone. Frattanto due maxi manifestazioni pro-Gaza si svolgeranno il primo e l'ultimo giorno della convention democratica a Chicago, il 19 e il 22 agosto. (Corriere del Ticino)

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