Cpi su Netanyahu, al G7 Esteri l’Italia spinge per una posizione unica
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Fiuggi, 25 nov. – “L’unità è la nostra forza”. Antonio Tajani lancia il suo messaggio in apertura del G7 Esteri di Anagni e Fiuggi, l’ultimo a presidenza italiana. Il ministro parla di Ucraina, ma non solo. Lo si capisce qualche ora più tardi, in conferenza stampa. L’Italia spinge per una posizione unica dei Sette Grandi sulla Corte penale internazionale e la sua decisione di spiccare un mandato d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. (Agenzia askanews)
Se ne è parlato anche su altri media
Che cosa si dice e che cosa non si dice nel governo su Netanyahu. Il caso delle parole di Tajani e Salvini. La nota di Sacchi Antonio Tajani lo ha ribadito ieri sera in tv seppur cercando di ammorbidire alcuni passaggi poco diplomatici (insoliti per un mediatore come lui) verso Matteo Salvini. (Start Magazine)
L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema dell’Iran, ha dichiarato oggi che i leader israeliani dovrebbero essere condannati a morte anziché emettere mandati di arresto, in risposta alla Corte penale internazionale che ha emesso mandati per il primo ministro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per la guerra a Gaza. (Nordest24.it)
Lo avrebbe confermato una fonte di Tel Aviv a conoscenza del dossier. Nuovi raid nel sud di Beirut (Adnkronos)
"Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie. (Il Messaggero Veneto)
Il premier ungherese è noto come promotore del concetto di sistema illiberale, come spina nel fianco dell’Ue per le questioni legate allo Stato di diritto e per i suoi rapporti con Mosca, e si segnala anche come sostenitore del suo omologo israeliano. (il manifesto)
Tuttavia, il media libanese Lbci cita un commento del mediatore americano Amos Hochstein secondo il quale le notizie sul via libera che sarebbe stato dato da Israele «non sono accurate». Fonti del governo israeliano hanno detto alla tv pubblica israeliana Kan che l'accordo per la tregua in Libano "è chiuso». (ilmessaggero.it)