Dagli algoritmi trasparenti alla supervisione umana delle macchine: cosa prevede la direttiva sui rider approvata (in via definitiva) dall'Ue

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La normativa tutela i diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali. Gli Stati membri avranno due anni di tempo per adeguare il diritto interno alle nuove norme comunitarie Via libera dell’Ue alla direttiva rider. Dopo il negoziato di mesi e un accordo già raggiunto in primavera, i Paesi membri hanno approvato, in ultima battuta, la normativa sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali. (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

Arriva il via libera definitivo alla direttiva comunitaria per migliorare le condizioni di lavoro di rider e altri lavoratori e lavoratrici su piattaforma. Il Consiglio Europeo ha adottato le nuove norme tese a migliorare le condizioni di lavoro. (Informazione Fiscale)

Il Consiglio dell'Unione europea ha adottato le nuove norme volte a migliorare le condizioni di lavoro per gli oltre 28 milioni di persone che lavorano nelle piattaforme di lavoro digitali in tutta l'UE. (LA STAMPA Finanza)

Più diritti e più tutele per i rider. Grazie alla svolta “Gig economy” e all’ultimo via libera alla misura sulla direttiva rider, gli Stati Ue hanno approvato la normativa sui diritti dei lavoratori delle piattaforme digitali, argomento su cui era già stato negoziato e trovato l’accordo nella scorsa primavera. (Quotidiano di Sicilia)

Ue, via libera alla direttiva rider: più diritti e trasparenza sull’utilizzo degli algoritmi

La direttiva regola per la prima volta l'uso dei sistemi di algoritmi sul posto di lavoro e sancisce il principio inderogabile di una supervisione umana sui processi lavorativi. Algoritmi trasparenti e stop alle decisioni prese dalle «macchine» in via automatica. (Corriere della Sera)

Il Consiglio Ambiente dell'Unione europea ha approvato in via definitiva la cosiddetta "Direttiva rider", che in realtà riguarda tutti i lavoratori gestiti da app e piattaforme digitali. Il Consiglio ha confermato l'accordo preliminare raggiunto con gli Stati membri l’11 marzo 2024, con la sola astensione della Germania, volto a migliorare le condizioni dei lavoratori. (QuiFinanza)

Ultimo via libera alla direttiva rider. Il voto conferma l'intesa dunque per garantire trasparenza nell'uso degli algoritmi sul posto di lavoro e riconoscere per la prima volta più tutele a un comparto che occupa, secondo le stime, oltre 30 milioni di persone nell'Unione europei: autonomi a chiamata o parasubordinati che vanno dai tassisti, ai rider per le consegne dei pasti, dai lavoratori a domicilio, passando per babysitter, operatori socio sanitari e badanti e molti altri ancora. (la Repubblica)