Ucraina, Cremlino su piani Nato: "Pericolosa escaletion"

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Permettere alle forze armate ucraine di usare le armi fornite dall'Occidente per attaccare ovunque in Russia sarebbe una ''pericolosa escalation''. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sottolineando che ''questi missili stanno già colpendo il nostro territorio''. E ''aumentare la distanza'' degli attacchi equivale a ''una vera e propria provocazione'' e una ''nuova pericolosissima escalation''. (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

Tutto ciò richiederà l’adozione di misure di risposta ponderate, coordinate ed efficaci per scoraggiare la NATO”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aggiungendo che l’infrastruttura militare della NATO si sposta costantemente verso i confini della Russia, ha detto il portavoce. (Agenzia askanews)

Come ha detto ieri Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato in procinto di passare la carica a Mark Rutte, dal 2010 al 2024 primo ministro dell’Olanda: «Tutti i Paesi sono favorevoli all’adesione dell’Ucraina, ma è presto per stabilire i tempi». (L'Eco di Bergamo)

Per l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov, "il vertice della Nato a Washington ha chiarito che i Paesi aderenti hanno imboccato la strada della preparazione alla guerra". I piani degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania sono, secondo il Cremlino, "passi verso il ritorno della guerra fredda". (Sky Tg24 )

La Nato è più pronta, l’Ue sta migliorando (di K. Muti, IAI)

Sistemi di difesa aerea, tra cui Patriot americani, munizioni per gli Himars ed artiglieria. Una pattuglia di F-16 che, secondo il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, servirà a respingere l’esercito di Mosca dietro le linee conquistate finora. (la Repubblica)

Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo ha affermato su Telegram che questa è una "conclusione ovvia" a seguito del vertice Nato a Washington, in cui è stato stabilito che il futuro di Kiev sarà nell'Alleanza (il Giornale)

A pochi giorni dal Summit di Washington, la tanto auspicata cooperazione tra Nato e Ue e la potenziale “divisione del lavoro” tra le due istituzioni sconta ancora il prezzo dovuto a vari fattori: la complessità delle relazioni transatlantiche, l’inevitabile dose di competizione tra le due organizzazioni, le partite politiche che gli Stati membri appartenenti a entrambe scelgono di giocare in un formato o in un altro e che non sempre facilitano la cooperazione. (L'HuffPost)