Libano, il generale Tricarico: «Improbabile una guerra totale. Il rischio è il ritorno del terrorismo»

Libano, il generale Tricarico: «Improbabile una guerra totale. Il rischio è il ritorno del terrorismo»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ilmessaggero.it ESTERI

«Il rischio vero della situazione creata dagli attacchi di Israele in Libano e dall’uccisione di Nasrallah non è il precipitare della situazione, la guerra totale. Che non ci sarà». Il generale Leonardo Tricarico, presidente di Icsa e già capo di stato maggiore dell’Aeronautica, parla di «paure esagerate e senza senso, mentre il pericolo è un altro». Quale? «Il terrorismo, unica arma rimasta all’Iran e ai suoi alleati. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

«Sono certamente utili, servono a min… Perché? «Perché James Bond non vince le guerre». (la Repubblica)

L’aviazione israeliana ha usato ordigni "intelligenti", in grado di penetrare metri e metri di cemento, per uccidere il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Le bombe "bunker-buster", però, non sono una novità: le Gbu-28, ad esempio, sono state usate per la prima volta dagli americani durante la Guerra nel Golfo nel 1991 per colpire Saddam Hussein. (Sky Tg24 )

La somiglianza con Nasrallah Come funziona Hezbollah (Virgilio Notizie)

L'operazione di terra è (ormai) inevitabile: estesa a tutto il Libano e chiusa entro ottobre

Il Consiglio della Shura di Hezbollah ha scelto Hashem Safieddine come segretario generale del movimento libanese, dopo l'uccisione venerdì a Beirut di Hassan Nasrallah. Lo hanno riferito fonti ad al-Arabiya, mentre per il momento l'emittente del 'Partito di Dio' al-Manar non riporta la notizia. (Adnkronos)

A Gaza colpita ex scuola. Ultime notizie sulla guerra in Medio Oriente: raid israeliano colpisce per la prima volta il centro di Beirut, 4 morti. (Fanpage.it)

Per capire quale sarà il prossimo passo d'Israele e perché un'operazione di terra in Libano sia inevitabile bisogna partire da un dato di fatto. L'eliminazione di Hassan Nasrallah non era il fine, ma il mezzo della strategia israeliana. (il Giornale)