Grazie a Curcio, immagine dell'Italia che opera senza apparire

"Grazie”. È sicuramente quello che gran parte degli italiani vogliono dire a Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione civile, dal 2015 al 2017 e poi nuovamente dal 2021 a oggi, sostituito dal governo con Fabio Ciciliano, al quale ovviamente facciamo i migliori auguri per il difficile e complesso incarico. Un “grazie” per le qualità professionali dimostrate e per lo stile sobrio. Una prima linea presidiata senza clamori e riflettori. (Avvenire)

Ne parlano anche altre testate

A sua moglie Monica, ingegnere, il dottor Fabio Ciciliano, 52 anni, specializzato in Medicina delle catastrofi, ha già detto che quest’anno le vacanze sono a rischio. Il capo dipartimento della Protezione civile — lo sa bene il suo predecessore, Fabrizio Curcio — non conosce ferie, weekend, festività godute, riposi di alcun tipo. (Corriere Roma)

Con una mossa inattesa il governo ha cambiato il capo della Protezione civile. Al posto di Curcio arriva così l’attuale commissario straordinario per la riqualificazione di Caivano, Fabio Ciciliano. (Il Fatto Quotidiano)

Il sindaco di Arquata, una delle città simbolo del sisma 2016, Michele Franchi, ha commentato la nomina. (La Nuova Riviera)

Protezione civile, la svolta: tocca all’uomo di Caivano

Non ci aspettavamo questo cambiamento, e ad oggi non comprendiamo le motivazioni, proprio in un momento di grande sensibilità del paese e internazionale, in cui il nostro sistema ha dato prova di saper gestire in modo eccellente le varie situazioni di crisi guadagnandosi un posto come punto di riferimento del più ampio sistema europeo di protezione civile (newsbiella.it)

Un nome, quest’ultimo, nelle grazie della premier Giorgia Meloni e del sottosegretario Alfredo Mantovano.A Curcio è arrivato l’omaggio e il ringraziamento del sindaco di Ravenna Michele De Pascale: “Apprendo che il Governo Meloni con una decisione inaspettata e immotivata ha rimosso Fabrizio Curcio dall’incarico di capo della Protezione civile (Corriere Romagna)

ROMA Nel poco che trapela da chi era informato della nomina, un dato viene sottolineato: «Non è una bocciatura». (ilmessaggero.it)