Sta arrivando l'influenza australiana H3N2. Pregliasco spiega al Tg La7 perché è importante il vaccino. Video
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L'influenza può avere effetti anche a livello neurologico Negli ultimi giorni sono stati individuati in diverse regioni italiane i primi casi di influenza A-H3N2, comunemente nota come "australiana". Questo ceppo, lo stesso che ha provocato in Australia una delle stagioni influenzali più gravi dell'ultimo decennio, ha colpito oltre 15 milioni di persone. Che cos’è l’H3N2? L'H3N2 è un sottotipo del virus influenzale di tipo A. (TGLA7)
Se ne è parlato anche su altri media
ROMA. Viene comunemente chiamata influenza Australiana, ma è l’influenza di stagione del sottotipo H3N2 del ceppo A, più virulento del meno aggressivo sottotipo H1N1 che lo scorso anno ha dominato la stagione influenzale italiana. (isnews.it)
Gli esperti esortano alla vaccinazione e all'adozione di misure preventive per ridurre l'incidenza di encefaliti. L'influenza australiana rappresenta un serio pericolo per la salute cerebrale, in particolare per gli anziani e le persone con patologie croniche. (ilmessaggero.it)
L’annuncio era stato dato dal direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: «Primo caso di influenza da virus H3N2», aveva comunicato il 1° novembre. L’H3N2 è un sottotipo dell’influenza stagionale noto come «australiano» che è responsabile di milioni di infezioni e migliaia di ricoveri nell’emisfero australe. (Open)
“Non è una malattia nuova: non c’è nessun allarme”. Così la giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa, laureata in medicina e chirurgia, si esprime in merito all’influenza australiana di cui si sta parlando parecchio in questi giorni. (BergamoNews.it)
Tecnicamente si chiama A-H3N2, comunemente chiamata australiana, un sottotipo del virus A dell’influenza. C’è preoccupazione dopo le dichiarazioni dello pneumologo Bassetti che ha sostenuto che l‘influenza stagionale colpisca anche il cervello. (Ok Salute e Benessere)
In Italia sono stati registrati i primi casi di influenza australiana. Si tratta, così come riporta Il Sole 24 Ore, di una nuova variante immunoevasiva che potrebbe dare più casi. A fare il punto della situazione è Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione di Igiene e medicina preventiva dell’Università Statale di Milano, che afferma: “Di qui l’importanza della vaccinazione. (iLMeteo.it)