Sanità: rinuncia alle cure, nel 2023 9 molisani su 100 hanno rinunciato a prestazioni necessarie.
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Nel 2023 nove molisani su cento hanno rinunciato a prestazioni sanitarie pur avendone bisogno, percentuale in aumento rispetto al 2022 (circa il 6%). E’ quanto emerge dal terzo Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva su dati Istat. L’indicatore esamina il mancato accesso a visite mediche, escluse quelle odontoiatriche, o accertamenti diagnostici ritenuti necessari in un anno, dovuto a problemi economici o legati a caratteristiche dell’offerta, come lunghe liste di attesa, o difficoltà nel raggiungere i luoghi di erogazione del servizio. (OP Molise)
Ne parlano anche altri giornali
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 25% degli ultra 65enni in Italia rinuncia alle cure per le lunghe liste di attesa, per i costi delle prestazioni e per difficoltà logistiche. A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. (Il Fatto Quotidiano)
“Ritenevo – lamenta il lettore – di essere dentro un’isola abbastanza felice per quanto riguarda la sanità locale. (Il Filo del Mugello)
Il dramma della rinuncia alle cure si amplifica sempre di più. (L'Unione Sarda.it)
Un monitoraggio che riguarderà l’intera area di competenza dell’Azienda con sede a Vimercate. Interviste ai malati in coda ai Cup e alle Case di comunità, debutta “Viva Voce“, il progetto di Cittadinanzattiva di Monza e Brianza sul grado di soddisfazione della sanità di casa che diventerà un dossier da consegnare ai vertici sanitari. (IL GIORNO)
Il dato emerge dall'ultima ricerca di Passi d'Argento, il gruppo di studio messo in campo dall'Istituto Superiore della Sanità. E tra coloro che invece riescono a sottoporsi a esami e diagnosi cresce la domanda rivolta alla sanità privata. (quotidianodipuglia.it)
In generale la situazione è positiva in quanto per tutte le altre visite monitorate su prescrizione del ministero della Salute i tempi sono rispettati mantenendo una media vicina al 90 per cento nelle diverse classi di priorità. (La Gazzetta del Mezzogiorno)