Cronaca dalla manifestazione pacifica di oggi pro Palestina

Non ci arrendiamo. Il movimento pacifista sta progettando una giornata nazionale che si terrà il 26 ottobre per un più complessivo passo del movimento nonviolento Pro Palestina Sulla manifestazione pro Palestina che si è svolta il 5 ottobre sarà necessario fare un ragionamento più approfondito nei prossimi giorni, ma a caldo alcuni punti sono, ad avviso di chi scrive, fondamentali, da chiarire subito. (left)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non vogliono responsabilità di quello che è ormai chiaro accadrà da lì a qualche minuto. “Non lo vogliamo”. (L'HuffPost)

Dopo i violenti scontri alla manifestazione pro Palestina a Roma, scattano le cariche delle forze di polizia #5ottobre2024 pic.twitter.com/GdROugaMI8 (AGI - Agenzia Italia)

Considero la libertà di manifestazione una delle forze cardine di una democrazia liberale. Soprattutto coloro che sono più lontani da noi debbono avere il diritto di esprimere i loro hate speech nelle piazze. (Nicola Porro)

Manganelli e divieti non arrestano la piazza palestinese

– “Esprimo la piena solidarietà, mia e del Governo, alle Forze dell’ordine, insultate e aggredite da sedicenti “manifestanti” che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza. (Agenzia askanews)

– Si stanno verificando scontri al corteo pro Palestina non autorizzato di Roma. I manifestanti hanno lanciato bottiglie, bastoni e bombe carta. Nel tentativo di passare e fare il corteo, non autorizzato, si sono scagliati contro i blindati della polizia che, prima ha usato lacrimogeni e idranti, e poi li ha caricati. (Il Faro online)

La carica di alleggerimento è durata lo spazio di pochi minuti, poi dalle retrovie è avanzato un altro gruppo di manifestanti (anche qui nell’ordine delle poche decine) che ha dato vita a una sassaiola corredata da petardi e lì la risposta delle forze dell’ordine è stata più veemente: lacrimogeni, idranti sparati non in orizzontale ma dall’alto e infine una carica più dura, arrivata fino alla metà del piazzale. (il manifesto)