Salvini assolto, ma le polemiche non si placano
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Le pagine dei giornali di questo Natale sono dominate dalla figura di Matteo Salvini, il ministro delle Infrastrutture, recentemente assolto dal Tribunale di Palermo per il caso Open Arms. L'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio è stata respinta con la motivazione che "il fatto non sussiste". Tuttavia, questa assoluzione non ha placato le polemiche, anzi, sembra aver dato nuovo vigore alle critiche nei confronti del politico leghista.
Salvini, noto per le sue posizioni dure in materia di immigrazione e sicurezza, ha subito colto l'occasione per rilanciare la sua immagine pubblica, dichiarando di essere pronto a tornare a occuparsi di sicurezza, lasciando intendere un possibile ritorno al Ministero dell'Interno. Questa dichiarazione ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che vedono in essa una minaccia alla stabilità sociale e altri che la considerano una necessaria riaffermazione dell'ordine pubblico.
Nel frattempo, la professoressa Donatella Di Cesare, dell'università La Sapienza di Roma, ha espresso il suo dissenso rispetto alla sentenza, criticando apertamente i giudici di Palermo. Secondo la docente, la battaglia legale è tutt'altro che conclusa e la lotta per la giustizia deve continuare con maggiore determinazione. Di Cesare ha sottolineato come il problema non risieda nelle persone migranti, bensì nel "capitalismo razziale" che, a suo dire, alimenta le disuguaglianze e le tensioni sociali.
Anche il direttore del Gazzettino, Roberto Papetti, ha voluto dire la sua, rispondendo a una lettera di un lettore che lamentava la disparità di trattamento mediatico tra l'assoluzione di Salvini e quella di Renzi.