Caldo estremo: chi, a che ora (e dove) non deve lavorare per legge

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Scatta lo stop al lavoro nelle ore troppo calde e per alcune attività, per legge, nei giorni di agosto in cui l'Italia è investita da un'ondata di calore intenso. L'edilizia, l'agricoltura e il florovivaismo: sono questi alcuni dei settori in cui può entrare in vigore lo stop al lavoro nelle ore più calde (nel dettaglio, dalle ore 12.30 alle 16). Questa formula, con una possibile rimodulazione oraria attraverso la contrattazione e grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali, è scattata con alcune ordinanze specifiche emanate in 13 regioni, per proteggere la salute dei lavoratori: Calabria, Puglia, Basilicata, Campania, Lazio, Molise, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Marche. (Today.it)

Ne parlano anche altri media

Mario De Lellis, segretario generale della Filca-Cisl Torino: "Il sindacato, attraverso anche il sistema bilaterale, continua ad essere in prima linea per monitorare il lavoro nei cantieri e per continuare a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori" (TorinOggi.it)

Abbiamo già visto che anche quest’anno, come l’anno scorso, la cassa integrazione per caldo è stata estesa anche all’edilizia, e non riguarda quindi più solo il settore agricolo. (Ediltecnico.it - il quotidiano online per professionisti tecnici)

Inizia così un comunicato della Cgil Lombardia che chiede provvedimenti per i rischi che corre chi lavora in questi giorni estivi di caldo soffocante. Anche lavorare nei luoghi al coperto a volte diventa una ardua impresa”. (Collettiva.it)

Nei giorni scorsi le raccomandazioni diffuse dal ministero della Salute e dall’Inail avevano fatto presente il rischio e la necessità di prevenire le patologie derivanti dall’esposizione ad elevate temperature ambientali nei momenti più caldi della giornata. (L'Eco del Chisone)

L’ordinanza è rivolta ai lavoratori subordinati e autonomi, nonché i soggetti ad essi equiparati, del -settore agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili ed affini, impegnati in attività classificabili come “attività fisica intensa” o altre attività equiparabili, in condizioni di prolungata esposizione diretta ai raggi solari, nelle giornate particolarmente calde, e dove non sia possibile introdurre misure di riduzione del rischio. (VCO AZZURRA TV)

Troppo caldo in queste settimane. Soprattutto per lavorare, che può diventare rischioso. La Cgil lombarda invoca un intervento della Regione perché si allinei all’orientamento di altri territori e fermi il lavoro all’aperto dalle 12,30 alle 16,30, nei campi e nei cantieri ma non solo. (La Repubblica)