Cogne isolata: 1.100 turisti portati via in elicottero. Cervinia, trenta negozi allagati: le immagini della devastazione

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Morti sul lavoro

AOSTA Alla fine saranno oltre 1.100 i turisti sfollati da Cogne dopo l'alluvione dei giorni scorsi. Da sabato sono bloccati nella «perla» delle Alpi, a 1.500 metri di quota: la strada regionale 47, unico collegamento con il fondo valle, è crollata in più punti sotto la furia del torrente Marmore. Il paese è raggiungibile solo in elicottero: un centinaio di turnazioni al giorno per trasportare gli evacuati al campo sportivo di Aymavilles, dove è stato predisposto un servizio bus per accompagnarli ad Aosta. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

A Cervinia i volontari e i soccorritori scavano nel fango dopo l'alluvione che ha colpito la Valle d'Aosta sabato. Una trentina gli esercizi commerciali nella via centrale della località turistica che sono stati gravemente danneggiati. (Il Sole 24 ORE)

La valdostana Cogne è senza collegamenti: “La strada per Cogne (che collega anche Valnontey, ndr) non sarà percorribile prima di un mese”, annuncia il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci. – Novanta centimetri di pioggia in seri ore, Cogne sommersa dall’acqua. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Altre centinaia di persone lasceranno oggi Cogne, in ginocchio a causa del maltempo dello scorso weekend, e la strada che porta al comune valdostano non verrà ripristinata prima di alcune settimane. Lo ha confermato questa mattina anche il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci. (Fanpage.it)

VIDEO Cervinia, si scava nel fango dopo l'alluvione

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Nelle ultime ore, in tutta la Valle sono fioccate le disdette. «Ci stringiamo alla comunità di Cogne e a Breuil-Cervinia, che sono stati flagellati dal maltempo e che dovranno ricevere adeguato supporto e ristori» aggiunte il referente dell’Adava, l’Associazione valdostana degli albergatori e delle imprese turistiche valdostani aderente alla Federalberghi. (La Stampa)

La situazione sta tornando alla normalità, ma ci vorranno ancora giorni di lavoro (LAPRESSE)