Giovani soli in una città non più solidale
«Non possiamo arrenderci a questa spirale di violenza e morte», dice don Mimmo, «dobbiamo unirci per salvare la nostra città, soprattutto i nostri figli». Violenza, e ancora violenza: Emanuele ucciso a solo 15 anni più di una settimana fa. Santo ammazzato a 19 anni a San Sebastiano al Vesuvio l’altra notte. «Bisogna disarmare Napoli. Bisogna disarmare i nostri territori. … (La Repubblica)
Su altri media
Sferrò un calcio contro un venditore ambulante, dando inizio a una sequenza di violenza pura: la rapina del cellulare del commerciante, poi il suo tentato omicidio, con una coltellata al petto. Eccolo Kekko, oggi 15enne. (ilmattino.it)
Erano lì sotto la volta della parrocchia di Santa Maria alla Sanità, al fianco di tanti coetanei dal volto tirato dal dolore e dalla rabbia. I suoi amici - quelli che lo hanno accompagnato nell’ultima ronda in piazza Mercato - erano presenti in chiesa, giovedì scorso, per i funerali del ragazzino ucciso. (ilmattino.it)
La madre del giovane ferito durante la sparatoria in pieno centro a Napoli, avvenuta tra il 24 e il 25 ottobre, decide di denunciare pubblicamente il grave problema che da tempo affligge la sua famiglia e suo figlio. (Sky Tg24 )
Nella chiesa del Munacone, quella di San Vincenzo, simbolo del rione, il vescovo accusa una città ormai assuefatta: «Un copione, un canovaccio, una routine perversa: l’ennesima giovane vita. (Fanpage.it)
A Napoli hanno solo un risonanza mediatica diversa. L’assassinio del ragazzo quindicenne per mano di un coetaneo è come un incubo. (Corriere della Sera)
Minuti per la lettura 15enne ucciso a Napoli: sparatoria tra baby gang avvenuta tra il 23 e il 24 ottobre scorso. Due minorenni sono indagati per porto illegale di armi. (Quotidiano del Sud)