Il nucleare dell’Iran è una questione globale
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L’Iran in Medio Oriente è considerato la spina nel fianco di Israele e degli Usa ma il negoziato in corso va ben oltre lo status di potenza regionale della repubblica islamica e l’orizzonte, già ampio, del Golfo persico, dove passa il 40% dell’energia mondiale. E dove si incrociano i destini precari di popoli in guerra. La sfida sul caso iraniano è assai più globale di quanto si pensi. Lo stato ebraico, soprattutto dopo la caduta di Bashar Assad in Siria e le sconfitte subite dagli alleati dell’Iran nella regione, da Hamas a Hezbollah agli Houthi yemeniti, è ancora più tentato dall’idea di scatenare un attacco diretto agli impianti nucleari di Teheran sospettati di lavorare per l’atomica. (Il Manifesto)
La notizia riportata su altri media
Il volto sorridente con cui appare sul suo profilo social non lo hanno visto dal vivo, i giornalisti che hanno stazionato per ore di fronte all’Ambasciata omanita lungo Via della Camilluccia a Roma, ma proprio da lui è giunto il bilancio ufficiale dell’incontro tra le due delegazioni guidate dal suo omologo iraniano Seyed Abbas Araqchi e Steve Witkoff, l’inviato di Trump sulle crisi in Ucraina e in Medio Oriente (Valigia Blu)
È stato deciso infine di entrare nella successiva fase, ossia da mercoledì cominceranno gli incontri tra i tecnici delle parti… e poi le delegazioni si incontreranno il prossimo sabato per analizzare il lavoro dei tecnici e vedere quanto siamo vicini a stabilire i principi di un accordo». (Il Manifesto)
«Puntiamo a un accordo equilibrato, non una resa. I colloqui sul nucleare tra Iran e Stati Uniti di Roma non sono stati tempo perso, anche se le tensioni rimangono anche col convitato di pietra, Israele, che ancor più degli Usa resta fermo sul fatto che Teheran non possa e debba accedere alla tecnologia nucleare. (il Giornale)
Emanuela Bonchino ha approfondito i risvolti della notizia con l'analista geopolitico Nima Baheli, esperto di Medio Oriente e Iran. Sabato prossimo un nuovo e terzo summit in Oman, Paese che media le trattative. (RaiNews)
Steve Witkoff, mediatore di fiducia di Donald Trump, e Abbas Araghchi, Ministro degli Esteri iraniano, si erano visti faccia a faccia per pochi minuti, il resto dei colloqui affidato alla premurosa intermediazione omanita. (La Stampa)
Nelle sale messe a disposizione dei negoziatori a Roma dall’ambasciatore del Sultanato dell’Oman, ieri, i protagonisti che vi sono entrati avevano alle spalle percorsi di vita vistosamente diversi. (Corriere Roma)