Bozzoli: in settimana l'interrogatorio e vedrà la famiglia

Sarà interrogato in settimana Giacomo Bozzoli in merito alla latitanza durata 11 giorni e conclusa nel contenitore del letto matrimoniale della sua villa a Soiano del lago. Nei prossimi giorni è previsto anche un primo incontro con i familiari nel carcere di Bollate dove il 39enne bresciano è rinchiuso da venerdì. Continua a proclamarsi innocente e ha annunciato di aver scritto una memoriale destinato ai vertici della giustizia bresciana in cui parla di un testimone austriaco, una donna, che lo scagionerebbe. (Gazzetta di Parma)

La notizia riportata su altri media

È questo l'ultimo aggiornamento dal carcere di Bollate, Milano, dove da qualche giorno è detenuto l'imprenditore bresciano di 39 anni condannato in via definitiva all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario, che secondo gli inquirenti sarebbe stato ucciso in un forno della fonderia di famiglia, a Marcheno (Brescia). (Today.it)

Brescia. (QuiBrescia.it)

Ai carabinieri il 39enne ha detto di essere innocente e che ci sarebbe un testimone austriaco pronto a scagionarlo ROMA – Tradito dall’aria condizionata. Così, Giacomo Bozzoli è stato è stato arrestato nel tardo pomeriggio di giovedì 11 luglio nella sua casa di Soiano del Lago, per una ‘leggerezza’. (Dire)

Bozzoli e la carta disperata: "Sentite la teste austriaca . La sua versione mi scagiona"

– Era in funzione giovedì scorso il motore esterno dell'aria condizionata della villa sul lago di Garda di Giacomo Bozzoli. Segno che qualcuno si trovava all'interno. (IL GIORNO)

Sembrava una fuga perfetta quella di Giacomo Bozzoli, in realtà ha fatto degli errori durante la sua latitanza, che hanno condotto gli investigatori al suo nascondiglio. Primo tra tutti sarebbe stato il rumore dell'aria condizionata della sua villa a Soiano, in cui viveva con la compagna Antonella Colossi e suo figlio di nove anni. (Fanpage.it)

Portano alla Montanwerke-Brixlegg, specializzata nella lavorazione di metalli e a una rappresentante dell’azienda che, secondo Giacomo, potrebbe assicurare di non avergli mai dato denaro: sarebbe questa donna, mai sentita dai giudici ma presente nelle sentenze, il “testimone austriaco“ di cui parla Bozzoli nella lettera inviata dalla latitanza in Spagna a tre magistrati di Brescia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)