La monotonia della morte a Gaza lontano dai riflettori. E quegli 88 corpi abbandonati senza nome
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Deir el-Balah – Mentre il mondo ha rivolto l’ attenzione al Libano, qui a Gaza, continuiamo a affrontare la morte in silenzio. Niente è cambiato nei giorni recenti: l’attenzione globale è svanita, ma i bombardamenti sono incessanti. I mercati sono quasi vuoti e i volti sono senza speranza. Le persone stanno in fila per ore per un po’ di cibo, e non c’è altro che attesa tutto intorno, mentre i pr… (la Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Ed ora che quella esperienza è confluita… (La Repubblica)
Quali sono queste ferite e come possono diventare uno strumento per la pace? Abbiamo cercato di capirlo raccogliendo le storie e le testimonianze di Izzeldin Abuelaish, primo medico palestinese a lavorare in un ospedale israeliano che nel 2009 ha perso tre figlie a causa di un bomdardamento israeliano sulla Striscia di Gaza, Davide Musardo, psicologo clinico per Medici Senza Frontiere che ha prestato servizio a Gaza, collegato con noi dalla Giordania, e lo scrittore irlandese Colum McCann che una speranza l’ha vista nella storia, vera, di amicizia tra due padri, un palestinese e un israeliano, Bassam Aramin e Rami Elhanan, che hanno perso entrambi le figlie a causa della violenza e che hanno deciso di fare del loro dolore un ponte di dialogo, per la pace. (RSI.ch Informazione)
Allarme Cesvi: "A Gaza 90% dei bambini si ammala per l'acqua sporca" 02 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Ormai da un anno, i danni causati dal conflitto a Gaza e la sistematica distruzione di strutture e infrastrutture stanno rendendo l’ambiente invivibile e estremamente pericoloso per la salute delle persone che vivono a Gaza, violando oltre al diritto umanitario anche quello di vivere in un ambiente sano, ora e nel lungo periodo. (Greenpeace)
Devastata da un anno di guerra e bombardamenti, come la vita dei tanti che in quel martoriato lembo di terra si sono trovati schiacciati fra i miliziani di Hamas responsabili dell’attacco de… (la Repubblica)
In un anno, morti almeno 6 mila donne e 11 mila bambini: è il dato più alto rispetto a tutti i conflitti recenti. Oltre 25 mila bambini hanno perso almeno un genitore. Vittime indirette potrebbero essere oltre 180 mila. (La Difesa del Popolo)