Ue, von der Leyen: il rapporto Draghi focus del summit a Budapest. Colmare il divario nell'innovazione rispetto ai concorrenti globali

Colmare il divario nell'innovazione rispetto ai concorrenti globali dell'economia europea, semplificazione delle norme per le imprese e investimenti, pubblici e privati, abbattimento delle barriere interne ancora esistenti nel mercato unico, sostegno all'industria per la decarbonizzazione e la digitalizzazione, sicurezza strategica nelle catene del valore. Sono, in sostanza, i punti più importanti individuati dal rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, a cui bisognerà dare seguito nei prossimi anni. (Tiscali Notizie)

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L’Europa di fronte al ritorno di Trump: la lucida analisi di Draghi (ComplianceJournal.it)

È questo, a grandi linee, il sunto dell'intervento di Mario Draghi ai leader riuniti allo stadio Puskas di Budapest dove è in corso la riunione informale dei Capi di Stato o di governo del Consiglio europeo. (Today.it)

L’Ue deve essere pronta a cambiare. Deve sapere programmare nel lungo periodo, usando le risorse che ha già, ma anche agire in modo tempestivo e unitario. (EuNews)

IL VIDEO. Ue, von der Leyen: il rapporto Draghi focus del summit di Budapest

Al vertice dei capi di stato europei a Budapest Mario Draghi si è riproposto nei panni dell’uomo degli ultimatum: se l’Europa non si investirà 800 miliardi di euro all’anno su microchip, intelligenza artificiale e «energia green» e armi allora farà la fine del vaso di coccio tra Cina e Stati Uniti in un’economia di guerra. (il manifesto)

Muoversi «in ordine sparso» porta alla sconfitta, poiché «siamo troppo piccoli, non si va da nessuna parte». Oggi come allora. (il Giornale)

Questi i punti più importanti individuati dal rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, a cui bisognerà dare seguito nei prossimi anni, ha sottolineato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo di Budapest con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il primo ministro ungherese Viktor Orban. (il Dolomiti)