Funerali di Totò Schillaci, applauso infinito a Palermo. L’omelia: “Sei in squadra in paradiso”
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E’ il giorno dei funerali di Totò Schillaci e la cattedrale di Palermo è gremita, carica di dolore e commozione. Un lungo applauso ha accolto l'ingresso del feretro del bomber di Italia '90 morto dopo una lunga malattia. Al termine della cerimonia i cori da stadio. Una grande bandiera del Palermo ha sventolato durante tutto il rito e poi all'uscita del feretro, mentre tanti gridavano il suo nome, "Totò Schillaci" e "Uno di noi", "Per sempre nel cuore". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altre testate
PALERMO (ITALPRESS) – Bambini e adulti, tifosi e comuni cittadini (e perfino qualche turista), amici e compagni di una vita, calciatori di ieri e calciatori di oggi: alla Cattedrale di Palermo non c’è uno spazio libero, dentro e fuori, perchè tutti hanno voluto rendere omaggio a Totò Schillaci, porgendo l’ultimo saluto a un simbolo sportivo della città, non solo in Italia, ma nel mondo intero. (GoalSicilia.it)
CLIC MADRID (REAL) 9 (Il Fatto Quotidiano)
Totò Schillaci "è il volto bello di Palermo, di Palermo che non molla. Totò per noi palermitani e noi siciliani è un simbolo, come lo sono stati altri uomini nella storia in altri ambiti, perché è riuscito con le sue sole forze a mostrare il vero volto, impregnato di valori, della nostra Sicilia, della nostra bella Palermo". (Il Sole 24 ORE)
Giuseppe Bergomi, ex Inter e Nazionale Italiana, era presente ai funerali di Totò Schillaci a Palermo. Ecco le sue dichiarazioni nel video (Pianeta Milan)
Le parole che il goleador d’Italia ha dedicato davanti alla tomba del suo ex tecnico rappresentano oggi un vero e proprio testamento dell'attaccante palermitano. Il cimitero di Canneto, ad agosto, aveva ospitato Totò Schillaci che - accompagnato da Tobia Scoglio - ha portato un mazzo di fiori a Franco, il suo indimenticabile allenatore. (Giornale di Sicilia)
"Sinora, caro Totò avevi giocato soltanto il primo tempo della tua vita, breve, quasi da tempi supplementari, di 59 anni. E se è vero che non hai segnato il gol della vittoria su questa terra per liberarti dalla malattia, nel secondo tempo, che è durato un istante, quello della morte, nel fischio finale, come deve essere per ogni credente, lì hai giocato la partita più bella della tua vita, hai fatto il passaggio più bello della tua vita, un passaggio non con giocatori altrettanto bravi come te, ma con il numero 1, Gesù, e hai realizzato il passaggio alla vita eterna". (Milan News)