Dimensionamento scolastico: la Toscana segue la Campania e fa ricorso al Governo contro gli accorpamenti delle scuole
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Dopo la Campania capitanata da Vincenzo De Luca anche la Toscana, guidata da Eugenio Giani, ha presentato un ricorso alla Corte Costituzionale contro gli accorpamenti degli istituti scolastici previsti dalla legge di bilancio a partire dal 2024-2025. A riportarlo sono le maggiori testate come La Repubblica e IlSole24Ore. Contro la misura si è già mossa l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini, che ha spinto molto per il ricorso e nei giorni scorsi ha incontrato il ministro Valditara spiegando tutta la contrarietà della Toscana al provvedimento. (Tecnica della Scuola)
La notizia riportata su altri media
Le regioni di centrosinistra in Italia stanno opponendosi ai tagli alla scuola proposti dal governo italiano. Tutte e quattro le regioni rimaste in mano al centrosinistra hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico, una misura che prevede l’accorpamento e la chiusura delle scuole con meno di 900 studenti iscritti. (Orizzonte Scuola)
Con lo slogan «no ai tagli alla scuola» e forti di una sentenza favorevole della Corte Costituzionale su un provvedimento simile del governo Monti, i quattro governatori del centrosinistra - Bonaccini, De Luca, Emiliano e Giani - annunciano ricorso alla Consulta contro il provvedimento del governo Meloni che prevede, dal 2024, il «dimensionamento e la riorganizzazione» delle istituzioni scolastiche. (Corriere della Sera)
«La parte impugnata - spiegano dalla Regione - riguarda il dimensionamento scolastico e le disposizioni, tutte conformative in termini vincolanti delle potestà legislative e amministrative spettanti alle Regioni nella materia dell' 'istruzione', devono ritenersi costituzionalmente illegittime. (LecceSette)
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa inviatoci dalla segreteria di Snals/Confsal Puglia. Decisione Regione su dimensionamento scolastico (Scuolainforma)
La Regione Puglia, bontà sua, ha deciso di accodarsi alle predette regioni e ha prodotto analogo ricorso chiedendo che “che sia dichiarata incostituzionale la norma statale che costringerebbe tra l’altro l’accorpamento di istituti scolastici sul territorio, causando disagi sia all’utenza che ai docenti” con l’effetto che nella nostra regione potrebbero essere eliminate circa 60 direzioni. (flp scuola foggia)
Tutte e quattro le Regioni rimaste in mano al centrosinistra, infatti, hanno impugnato o deciso di impugnare il cosiddetto dimensionamento scolastico, concentrato nel Mezzogiorno, in particolare Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna, a causa del calo demografico e di una situazione preesistente più complessa ma che riguarda tutta l'Italia. (Il Sole 24 ORE)